Pio Rajna a Ernesto Monaci, 23 gennaio 1873

Informazioni sul documento

Trascrizione: Maria Teresa Rachetta

Codifica: Martina D’Arcangelo

Data pubblicazione online: 1.12.2016

Collocazione: Archivio Monaci, Società Filologica Romana, presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, Sapienza, Università di Roma. Busta n. 22, fascicolo 1095.

Contenuto: Lettera di Pio Rajna a Ernesto Monaci del 23 gennaio 1873.

Mittente: Pio Rajna
Luogo di invio: Milano
Data di invio: 23.1.1873

Destinatario: Ernesto Monaci
Luogo di ricezione: ?
Data di ricezione: ?

Mio caro MonaciErnesto Monaci (1844-1918)

Capisco bene le tue peritanze. Sono passato anch’io attraverso a cotesto stato d’animo, e so quanto riesca penoso. Ma infine non è che uno stadio, dal quale ben presto ti troverai uscito facilmente. Ti dà pensiero il non aver fatto un corso regolare sulle materie che devi insegnare? Ricordati che tutti coloro che in Italia si sono dati al neolatinismo si trovano nella stessa condizione. Non dirò che sia propriamente il meglio, ma certo insieme al danno di una talquale incertezza, ci è il vantaggio grandissimo di chiudere le porte ad ogni pregiudizio, ad ogni ombra di routine. Ciascuno è costretto a cercarsi da sé la sua via; e siccome poi gli ajuti non mancano, e a un dipresso quello che si fa negli altri paesi si sa o si può sapere, con qualche pericolo di parziali deviamenti, si finisce pur sempre per raggiungere la meta. Il nostro campo / è così sterminato, che ammette, e quasi richiede, una grandissima varietà di tipo. Tutti possono essere buoni, se anche uno solo sia l’ottimo. Ma questo ottimo risulterà, io credo, dall’esperienza di parecchi lavoratori, i quali un giorno, dopo aver battuto strade diverse, potranno raccogliersi insieme, e mettere in comune il frutto delle osservazioni fatte. Intanto, se ci [3 caratteri illeggibili] a sentirlo dire anche da me, il tuo disegno di cominciare dal latino medievale, mi pare ottimo. Insomma, metti da parte ogni timore. Non solo gli altri saranno arcicontenti di te, ma tu stesso, il che è ben più, finirai per trovarti abbastanza soddisfatto di te medesimo. Diro solo “abbastanza”; dire “pienamente” sarebbe farti offesa. Un meglio tu lo vedrai sempre, e sempre cercherai di raggiungerlo. Ti ringrazio dei Cantos de LedinoErnesto Monaci, Cantos de ledino tratti dal grande Canzoniere portoghese della Biblioteca vaticana, 1875.. Sono ben graziosi, e la pubblicazione è condotta con la tua solita cura e intelligenza. Quanto al CanzoniereErnesto Monaci, Communicazioni dalle biblioteche di Roma e da altre biblioteche per lo studio delle lingue e delle letterature romanze. I: Il Canzoniere portoghese della Biblioteca vaticana, 1875., mi dispiace che in qualche modo ti voglia essere come [3 caratteri illeggibili] di non avermene fatto dono. Ma, caro mio, se tu avessi dovuto regalarlo agli amici, / semplicemente purchè sono amici, sarebbe stato un bell’affare e per te e per l’editore. A ogni modo ti sono gratissimo del pensiero. Ti dirò che avevo comprato il libro; poi pensai bene di passarlo all’AccademiaReale Accademia dei Lincei, perchè, per verità, pesava un po’ troppo nel mio bilancio. Nel tempo stesso formai anche il proposito di ottenere quandochessia un esemplare dall’editore. Se, come intendo, prendero anch’io parte a coteste pubblicazioni, non sarà troppo difficile indurlo ad usare questa larghezza. Mercè la tua interposizione, s’intende. Del resto, credo che il NiemeyerMax Niemeyer Verlag abbia fatto male assai a fissare un prezzo così elevato, specialmente trattandosi di una serie di volumi. Pochi si rassegnano a pagare un libro più caro di quello che altri lo pagano, e pochi ancora amano obbligarsi per pubblicazioni che per loro forse sarebbero di interesse secondario. Il prezzo, secondo me, non doveva supereare le trenta lire. Lo smercio avrebbe compensato sicuramente la differenza, e gli studi se ne sarebbero avvantaggiati. Vuoi una prova? Qui a Milano il CanzoniereErnesto Monaci, Communicazioni dalle biblioteche di Roma e da altre biblioteche per lo studio delle lingue e delle letterature romanze. I: Il Canzoniere portoghese della Biblioteca vaticana, 1875. fu rimandato, / per ragione di economia, e dalla biblioteca di BreraBiblioteca di Brera, e dall’AmbrosianaBiblioteca Ambrosiana. E nota che al Cerioni rimordeva di non poter fare l’acquisto. Ora, se rimandano le biblioteche, che faranno i privati? A me par proprio che gli editori tedeschi, in generale, si siano messi, per questo rispetto, sopra una strada falsa. Vorrei che in Italia si fosse in questa categoria gente più intelligente e più coraggiosa; ci sarebbe modo di giovare nel tempo stesso a sé e alla scienza. Ho qui la prima parte dell’AiolWendelin Förster, Aiol et Mirabel und Elie de Saint-Gille, 1876-1882. del FörsterWendelin Förster (1844-1915), e dovrei dire qualche cosa: un annunzio, e poco più. Potrebbe entrare nel prossimo [2 caratteri illeggibili] fascicolo della RivistaRivista di Filologia Romanza, 1872-1876.? Ma quando uscirebbe? Se tu mandassi i Cantos de LedinoErnesto Monaci, Cantos de ledino tratti dal grande Canzoniere portoghese della Biblioteca vaticana, 1875. all’AscoliGraziadio Isaia Ascoli (1829-1907), certo non gli faresti che piacere. Sai che il BonghiRuggiero Bonghi (1826-1895) lo interpellò sulla tua nomina? Ed egli rispose con una lettera che ti era favorevolissima. Questo sia detto in segreteza tra te, me, e qualche persona prudente.

Vogliami bene, e credimi sempre Tuo affmo

P.RajnaPio Rajna (1847-1930)