Adolfo Mussafia a Ernesto Monaci, 16 maggio 1873

Informazioni sul documento

Trascrizione: Marco Veneziale

Codifica: Daniele De Sanctis

Data pubblicazione online: 30.11.2016

Collocazione: Archivio Monaci, Società Filologica Romana, presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, Sapienza, Università di Roma.

Contenuto: Lettera di Adolfo Mussafia a Ernesto Monaci del 16 maggio 1873.

Mittente: Ernesto Monaci
Luogo di invio: Roma
Data di invio: 22.11.1873

Destinatario: Graziadio Isaia Ascoli
Luogo di ricezione: ?
Data di ricezione: ?

Mio ottimo Signor MonaciErnesto Monaci (1844-1918)!

L’orlo nero di questo foglio servirà di scusa al mio lungo silenzio; una mia sorella, che conviveva meco, dopo parecchi mesi di penosissima malattia, andò al bacio del Signore. Ella che, come seppi dall’amico StengelEdmund Max Stengel (1845-1918), ebbe pur troppo a soffrire ultimamente la medesima sciagura, comprenderà bene il mio dolore. Sappia che del donativo impostole dal Sigr VarnhagenFrancisco Adolfo Varnhagen (1816-1878) (che ora al modo inglese rinunciò a questo nome, e fatto barone non ne vuol sapere che di Porto-Seguro) io sono innocente; fu lui che leggendo alla nostra biblioteca sulla copertina del prima fascicolo della RivistaRivista di Filologia Romanza, 1872-1876. ch’Ella annunciava un lavoro sul canzoniere Vaticano, mi disse: Chi sa se questo Signore conosce le mie Trobas colle Appendici? Risposi che senza dubbio, poiché in Italia ora si studia con metodo e non si scrive senza conoscere ciò che fecero altri sull’argomento; a che egli: Ad ogni modo gli farà mandare da Parigi un esemplare. Ed io non credei di do/vermegli opporre; né volendo, avrei potuto. Nella sua generosa offerta c’entra per certo un po’ di vanità ed un po’ di paura; in ogni caso non parmi che ciò La obblighi a molto; e coll’urbanità che Ella usa verso i lavori del V. nel Saggio publicato può benissimo congiungersi una critica anche severa. Com’è bello e grazioso il libretto da Lei mandatomi! E come vivo ne nasce il desiderio di vedere l’intera pubblicazione! Ella comincia con un lavoro, con cui altri sarebbe lieto di finire; e comincia così bene da mostrare ch’Ella è in grado di vincere le molte difficoltà che la natura del codice e la lingua non istudiata fin qui a sufficienza presentano all’editore. Il nome del Sigr ManzoniLuigi Manzoni (1844-1905) mi richiamò alla mente che Stengel m’aveva scritto d’informarmi se a Vienna c’era il cholera e se si poteva con facilità trovare alloggio, ed io preoccupato dallo stato disperato della povera defunta mancai di sodisfare al desiderio espostomi. Ed ora molto me ne duole, perché avrei volentieri servito il sigr ManzoniLuigi Manzoni (1844-1905), amico degli amici miei, e fratello (o cugino?) del podestà di / Lugo, con cui sono del pari stretto di cordiale amicizia. Ed io mo vo (?) tormentando col pensiero, che questo signore sia pur venuto a Vienna, ma a buona ragione non si sia curato di vedere chi gli aveva negato un sì leggiero favore. Se così è, io sono in vero troppo punito della mia trascuratezza. Mi faccia la grazia di esporre al Sigr MLuigi Manzoni (1844-1905) il motivo del mio silenzio e il sincero dispiacere che ne risento. Il mio primo fascicolo della RivistaRivista di Filologia Romanza, 1872-1876. è pieno di sgrobii fatti in margine dell’articolo del CanelloUgo Angelo Canello (1848-1883)? Sarei soverchia ardito, se La pregassi, nel caso che avesse un esemplare disponibile, di volermelo favorire? Il secondo fascicolo quando uscirà?

Le manderò fra breve il componimento poetico in dialetto. Possibilmente per il terzo fascicolo; se no, per il quarto.

Con sincera stima mi dico Suo aff.oaffezionatissimo

A MussafiaAdolfo Mussafia (1835-1905)