Ernesto Monaci a Paul Meyer, 10 giugno 1873

Informazioni sul documento

Trascrizione: Marco Veneziale

Codifica: Francesca Iacuzzo

Data pubblicazione online: 30.11.2016

Collocazione: Bibliothèque Nationale de France.

Contenuto: Lettera di Ernesto Monaci a Paul Meyer del 10 giugno 1873.

Mittente: Ernesto Monaci
Luogo di invio: Roma
Data di invio: 10.6.1873

Destinatario: Paul Meyer
Luogo di ricezione: ?
Data di ricezione: ?

Mio riverito signore

Le accuso ricevimento di fr. 40 in tre biglietti della Banca di Francia da lei speditimi per posta, assicurati, il giorno 5 corr. a totale pagamento della copia di alcuni fogli della cronaca di Stramboldi esistente nella Vaticana, fatta eseguire pel signor de Mas LatrieLouis De Mas Latrie (1815-1897). La ringrazio dell’onore che Ella fa al mio libretto parlandone nella RomaniaRomania. Revue trimestrielle consacrée à l’étude des langues et des littératures romanes, 1872-.. Pubblicato per nozze, e quindi per un circolo di lettori non troppo dediti alla filologia, esso non poteva certamente aspirare a richiamar l’attenzione a l’esame di uno scienziato. Sento perciò tutta la cortesia che Ella ha voluto curarmi. Riguardo alle poche parole da me premesse alla raccolta, le fo osservare che io citai quel passo del suo articolo sul CancionerihnoPaul Meyer, Cancioneirinho de Trovas antigas colligidas de um grande cancioneiro da Bibliotheca do Vaticano, precedido de uma noticia critica do mesmo grande cancioneiro, com a lista de todos os trovadores que comprehende, pela maior parte portuguezes e gallegos. MDCCCLXX. Compte-rendu, in Romania, 1872. non già per combatterlo, ma sibbene per confortare le parole mie coll’autorità del suo giudizio; poiché siamo pienamente d’accordo che la forma attuale di quei canti sia letteraria e non popolare. – Vi era però un punto sul quale le nostre vedute mi pareva divergessero. Dopo aver detto che quelle poesie non sono “propriamente popolari”, Ella avea soggiunto: “qu’elles soient par la suite devenues pop. c’est ce qu’on peut regarder comme fort probable”, e citava l’esempio di S. de B. che amava sentire i suoi versi cantati dalle fanciulle che andavano alla fontana. Evidente quindi mi sembrava la sua conclusione; che cioè quelle poesie, prima nella letteratura e poi fossero passate nel popolo. Io invece pensavo che dal popolo esse fossero passate nella letteratura. Ciò mi fece aggiungere quelle poche linee di osservazioni che posi nella p. IX. – Ma elle ora mi dice non esistere nemmeno un’ombra di differenza tra le nostre opinioni, ed io me ne rallegro sinceramente trovando dalla mia parte un giudice così autorevole: solo confesso di non sapermi ancora persuadere che i due passi sopra citati contengano un senso identico. Se tuttavia è così La prego a perdonarmi questo plagio involontario. Del resto non posso ammettere che, se non esiste oggi differenza d’opinione tra noi, esisterà forse un giorno quando Ella abbia dimostrato i rapporti tra quelle poesie port. e le ant. franc. del Cod. Douce 308Codice Douce 308. Ove ciò avvenga, io non sento alcuna ripugnanza a correggere le mie opinioni, e affretto anzi col desiderio il momento che i suoi studi vengano a gettare questa nuova luce sopra una letteratura che studio con molto amore.

Intanto gradisca di nuovo i miei ringraziamenti e i sensi della mia più sincera stima e devozione

Ernesto MonaciErnesto Monaci (1844-1918)

P.S. mi scrive StengelEdmund Max Stengel (1845-1918) da Marburg che il fasc. V della RomaniaRomania. Revue trimestrielle consacrée à l’étude des langues et des littératures romanes, 1872-. è uscito da oltre un mese. È vero? Noi non l’abbiamo ancora ricevuto.