Roma
10 giugno 1873
Mio riverito signore
Le accuso ricevimento di fr. 40 in tre biglietti della Banca di
Francia da lei speditimi per posta, assicurati, il giorno
5 corr. a totale pagamento della copia di alcuni fogli della cronaca
di Stramboldi esistente nella Vaticana, fatta eseguire pel signor de . La ringrazio dell’onore che Ella fa al mio libretto parlandone
nella . Pubblicato per nozze, e quindi per un circolo di
lettori non troppo dediti alla filologia, esso non poteva certamente aspirare a
richiamar l’attenzione a l’esame di uno scienziato. Sento perciò tutta la cortesia
che Ella ha voluto curarmi. Riguardo alle poche parole da me premesse alla raccolta,
le fo osservare che io citai quel passo del suo articolo sul
non già per combatterlo, ma sibbene per confortare le
parole mie coll’autorità del suo giudizio; poiché siamo pienamente d’accordo che la
forma attuale di quei canti sia letteraria e non popolare. – Vi era però un punto sul
quale le nostre vedute mi pareva divergessero. Dopo aver detto che quelle poesie non
sono “propriamente popolari”, Ella avea soggiunto: “qu’elles soient par la suite
devenues pop. c’est ce qu’on peut regarder comme fort probable”, e citava l’esempio
di S. de B. che amava sentire i suoi versi cantati dalle
fanciulle che andavano alla fontana. Evidente quindi mi sembrava la sua conclusione;
che cioè quelle poesie, prima nella letteratura e poi fossero passate nel popolo. Io
invece pensavo che dal popolo esse fossero passate nella letteratura. Ciò mi fece
aggiungere quelle poche linee di osservazioni che posi nella p. IX. – Ma elle ora mi
dice non esistere nemmeno un’ombra di differenza tra le nostre opinioni, ed io me ne
rallegro sinceramente trovando dalla mia parte un giudice così autorevole: solo
confesso di non sapermi ancora persuadere che i due passi sopra citati contengano un
senso identico. Se tuttavia è così La prego a perdonarmi questo plagio involontario.
Del resto non posso ammettere che, se non esiste oggi differenza d’opinione tra noi,
esisterà forse un giorno quando Ella abbia dimostrato i rapporti tra quelle poesie
port. e le ant. franc. del . Ove ciò avvenga, io non
sento alcuna ripugnanza a correggere le mie opinioni, e affretto anzi col desiderio
il momento che i suoi studi vengano a gettare questa nuova luce sopra una letteratura
che studio con molto amore.
Intanto gradisca di nuovo i miei ringraziamenti e i sensi della mia più sincera
stima e devozione
P.S. mi scrive da Marburg che il
fasc. V della è uscito da oltre un mese. È
vero? Noi non l’abbiamo ancora ricevuto.