Pio Rajna a Ernesto Monaci, 26 luglio 1873

Informazioni sul documento

Trascrizione: Alessia Di Virgilio

Codifica: Susanna Casacchia

Data pubblicazione online: 13.3.2020

Riferimenti bibliografici: Alessia Di Virgilio, Carteggio Monaci - Rajna (1873-1877), tesi di laurea, Sapienza Università di Roma, a.a. 2018-2019.

Collocazione: Archivio Monaci, Società Filologica Romana, presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, Sapienza, Università di Roma. Busta n. 22, fascicolo 1095, lettera 4

Contenuto: Lettera di Pio Rajna a Ernesto Monaci del 26 luglio 1873.

Mittente: Pio Rajna
Luogo di invio: Milano
Data di invio: 26.7.1873

Destinatario: Ernesto Monaci
Luogo di ricezione: Roma
Data di ricezione: ?

Mio Egregio Signore ed Amico,

Se non ho riscritto prima d’ora, voglia attribuirlo alle brighe degli esami, che per quindici giorni assorbirono tutto il mio tempo. Oggi finalmente mi trovo libero e penso con gran piacere ai due modi e mezzo di cui posso disporre come più mi garba. soddisfo dunque al mio debito, e rispondo alla domanda che Ella mi mosse. Le parole dell’articolo mio non alludono propriamente alla MorteLa morte di meser Tristano. e alla Vendetta di TristanoLa vendeta che fe meser Lanzelloto., ma sì altre scritture di vario genere che contengono nel codice AmbrosianoCodice Ambrosiano. Peraltro già da un pezzo ho trascritto con intenzione di pubblicarla anche quei due poemetti, che a mio giudizio furono toscani un tempo e acquistarono forma settentrionale solo in grazia della trasmissione di bocca in bocca, o piuttosto di manoscritto in manoscritto.

Il mio pensiero sarebbe di restituirli per quanto si possa alla loro condizione primitiva, stampando se apparirà opportuno, a fronte della restituzione / anche il testo quale è recato dal codiceCodice Ambrosiano. Pubblicare questo solo non mi sembrerebbe convenevole; i versi sono stroppiati troppo barbaramente perché possano dire leggibili. Del resto Ella saprà che la maggior parte dei due poemetti verrà già in luce nel secondo volume della Tavola RotondaFilippo Luigi Polidori, La Tavola Ritonda o L’istoria di Tristano, 1864-1865. che il Polidori Filippo Luigi Polidori (1801-1865) vorrà per la sua Collezione bolognese di opere inedite e rareFilippo Luigi Polidori, Opere Inedite e Rare dei Primi tre secoli della Lingua, 1864.. Quel medesimo lavoro di trasformazione a cui intendo di sottoporre questi cantori ho già compiuto da anni per un altro che trassi da un codice di proprietà privata per gentile concessione del possessore. Da gran tempo avrebbe da essere stampato e la prefazione era già pronta; ma ora un impedimento, ora un altro mi costrinsero sempre a rimandare la cosa da un mese all’altro. In fondo non ne sono malcontento, giacché così potrò rimediare io stesso a una parte delle magagne. Tra poco invece potrà far uscire un volumetto contenente altre due correzioni cavalleresche in ottava rima, che essendo tolte da codici toscani non ebbero bisogno che di correzioni lievissime. Il testo è stampato; manca ancora la prefazione.

Le ho detto quale siano le intenzioni; ma fino a che un proposito non è eseguito può sempre / accadere che ti abbandoni o di modifichi. Intanto gradirei che a tutto Suo comodo Ella mi manifestasse una cosa di cui mi è nato il sospetto: se cioè a Lei pure sia venuto il pensiero di ripubblicare la MorteLa morte di meser Tristano. e la VendettaLa vendeta che fe meser Lanzelloto.. Questa sarebbe già una cosa più che sufficiente perché io non pensassi più a mandare ad effetto il mio disegno.

Che le bozze dell’articolo abbiano a tardare non importa; tra una decina di giorni io lascerò forse Milano, ma naturalmente disporrò in modo che le corrispondenze mi siano respinte regolarmente. Vado a Sondrio, mio paese naturale, per girare le montagne e la campagna di una parte dei miei parenti. La ringrazio dell’aver dato luogo in uno stesso numero e al testo e all’introduzione, e insieme la ringrazio del giudizio benevolo che Ella porta del lavoruccioPio Rajna, Due frammenti di Romanzi Cavallereschi, in Rivista di Filologia Romanza, 1873.. Certo sarò ben lieto che i lettori giudichino allo stesso modo; ma non posso trattenermi dal temere che esse siano per essere ben più severi.

Mi creda colla più sincera stima ed amicizia Suo devmodevotissimo

Pio RajnaPio Rajna (1847-1930)