Roma 15 Marzo 1876
Carissimo Rajna
Non t’ho risposto subito perché mi premeva di sapere prima qualche cosa di più intorno al .
Ecco ora ciò che m’ha scritto il , al quale manifesterai come dubbj miei i dubbj
che mi avevi manifestato tu: «ho appurato quanto mi scrivi sul .
Sul galantomismo non possono farglisi osservazioni. Soltanto ho saputo che quando ha dei conti aperti è un poco lento a chiuderli.
Nulla più ho potuto conoscere» - ora, bada bene: chi si fa promotore dell’impresa non è il
propriamente, ma il .
Il ha avuto l’idea vaga di continuare la pubblicazione
dei due volumi dell’ colla pubblicazione di altri volumi simili di Classici.
Ho chiesto perciò consiglio al , ed egli ha ideata
una nuova Biblioteca italiana promettendo al
di farmelo editore se vorrai accettare al suo piano. Questo piano in sostanza è quello che conosci:
cede ad un Consiglio direttivo di direzione la compilazione della Biblioteca; egli intanto vi resta come promotore ed
amministratore, e perciò eserciterà di dritto una sorveglianza continua sull’operato dell’editore, che non potrà mai fare di suo
capriccio nulla e
nemmeno potrà volgere a suo esclusivo vantaggio tutto ciò che si ritrarrà dalle pubblicazioni: una parte di tale
provento il lo destinerebbe ad aumentare gli
onorarj dei collaboratori. – credo dunque che non vi sia molto da temere sulle promesse
del ; poiché essendovi di mezzo
il , che è un giovane ricco ed onorato,
egli non prometterà che nessuno resti vittima di un inganno.
Si sarebbe potuto fare di meno del
promuovendo la formazione di una società a somiglianza di quella francese, ed io ci avevo pensato ed avrei trovato anche
persone pronte a secondare e ad appoggiare solidamente l’impresa come il .
Ma si correva un brutto rischio. Formata la società, era la maggioranza di essa che avrebbe eletto il consiglio direttivo, e Dio sa
che ne sarebbe venuto fuori! L’elemento che avrebbe prevalso, sarebbe stato naturalmente quello che prevale nella Commissione dei Testi
di Lingua. – Penso dunque che sia pur meglio andare innanzi col
del resto, costituito il
Consiglio direttivo, e fatto bene il piano di tutto, si potrà meglio trattare delle varie edizioni e farle modificare al bisogno.
Ciò che sarà giusto e possibile il
non potrà negarlo senza pericolo di mandare tutto a monte.
Intanto io ho preparato il terreno col mostrare l’insufficienza dell’onorario proposto e coll’assicurare al
la cooperazione del
per dare alla pubbli
cazione un buono sviluppo facendola largamente circolare all’estero
All’ puoi assicurare che nessun elemento vecchio penetrerà nel consiglio.
Accettando egli ed il , il consiglio sarebbe composto così: ,
, , D’Ascoli, ,
, .
Quanto a me, basta di aver servito d’ intermediario per fondare una impresa che credo veramente necessaria.
Se il mio servigio sarà utile ulteriormente, resterò sempre a disposizione dei miei amici.
Quanto poi ai ragguagli più precisi che desidera l’, ti prego di fargli conoscere come
nulla finora è stato fissato, non volendosi in nulla preoccupare il campo ricevuto al dominio del Consiglio.
È questo che deciderà quali limiti deve avere la Nuova Biblioteca, quale il merito di riordinare le edizioni,
quali i testi da preferirsi nella pubblicazione, quale l’autore con cui cominciare, quale infine i collaboratori cui affidare i singoli lavori.
- eccellente è la sua idea di mettere a contributo le nostre scuole. Avremo istrumenti di sicuri, e la gioventù che sorge ora avrà
un bello stimolo per farsi onore. – Ciò che ora mi sembra principalmente necessario è che vi mettiate fra voialtri d’accordo sopra i punti
fondamentali e che troviate un volume con cui cominciare, un volume, come bene pensi tu, di facile smercio, e, aggiungerò,
se è possibile di non lunga preparazione. Vedi un po’ dunque tu ora di spingere innanzi e trovare la via di cominciare.
Io intanto mi occupo dell’esterno e sto cercando un tipo di edizione che possa stare accanto alle edizioni dei francesi ed inglesi.
Ora addio nella speranza di sapere presto qualche cosa.
Abbiti un abbraccio dal tuo