Roma, 10 Aprile 1876
Mio carissimo
Comprendo bene la tua titubanza. Ma se ciascuno di noi non concorre in un modo o in un altro a mandare innanzi l’impresa, sai tu che accadrà? Che il per mettere fuori volumi ad ogni costo, ora specialmente che ha fatto fondere a posta nuovi caratteri ecc… si rivolgerà ad altre persone più facili e meno scrupolose di noi, e così sarà in luce di quella solita roba per cui l’impresa andrà a picco ben presto, e diventerà sempre più difficile in avvenire l’attuazione del disegno che ora noi vagheggiamo. Anch’io fra la Rivista e le Communicazioni e la scuola non avrei davvero tempo da pensare alla Biblioteca. Contuttociò appena intesi da che volevasi fare questa nuova pubblicazione, mi persuasi che a nessun costo conveniva tirarsene fuori, e che anzi bisognava far di tutto perché la cosa si svolgesse secondo le nostre idee. Per questo corsi subito a bussare alla porta dei migliori e, perché si faccia, sono pronto per mia parte a mettere quanto potrò.
Disgraziatamente, ciò che, secondo me, abbisogna in questo momento, non è in poter mio. Parlo di un lavoro da pubblicarsi quale 1° volume. Fare piani e programmi mi pare superfluo o almeno prematuro. E tengo che / la meglio sarebbe dare un volume di saggio, solo accompagnandolo con una breve avvertenza in cui fosse detto che in quello stesso formato e con quel metodo istesso si vorrebbe pubblicare una scelta serie di autori italiani dei primordj della letteratura fino al sec. XVI (o XVII?), e che le pubblicazioni saranno fatte secondo la scelta e la direzione di un consiglio composto dei saggi …
Ora, il mi disse che pel momento non poteva mettere lavori. Al , atteso il suo stato di salute, non era certo al momento di chiederne. Scrissi al che una volta mi aveva parlato di lavori suoi sul , e gli proposi una edizione di questo che sarebbesi potuta fare raccogliendo anche i lavori di per le illustrazioni, e le varianti dei testi messe assieme dal . Ma mi ha risposto che per ora non si può pensare al . Provo con e mi dice ‘’non contare su me’’. – intanto mi scrive che i caratteri ordinati a Renè di Parigi stanno per arrivare, e che allestisca materie per un volume; e poi mi aggiunge: “se ti mancano lavori potrò trovare qualche cosa anche io’’. Ed io so da quali polli è circondato, mi spavento e dico fra me / che ne non giungo in tempo l’affare è spicciato…
Se dunque tu non puoi dare nulla per ora, non avresti almeno in veduta qualcuno da presentare? mi aveva pure domandato se era possibile fare una 2° edizione della pubblicata da e da te. Sarebbe cosa eccellente, ed ora che il ne ha data una anche lui, forse non vi mancherebbe l’opportunità di qualche bella sicurissima critica. Basta; io non aggiungo altro. Ti ho detto come stanno le cose, e spero qualche buono ufficio da te.
Addio, voglimi sempre bene. Tuo
P.S Quanto alla parola Classica sta benissimo di esiliarla. Si potrebbe porre Nuova Biblioteca Italiana, e ciò comprenderebbe classici e non classici, bestia et universa pecora.