Roma, 16 ottobre 1876
Mio carissimo
lascia che, almeno col cuore, venga ad abbracciarti, e farti le più vive congratulazioni pel tuo bellissimo libro sulle .
Chiunque ama il progresso degli studj e questa patria nostra, non può non rallegrarsi di un’opera come quella; e tu sii le cento volte benedetto,
che così potentemente concorri per riguadagnare all’Italia la sua antica fama nel sapere filologico.
Ormai siamo alla riapertura delle scuole, e che si farà? Alla vigilia di cominciare le lezioni, io non so ancora se dovrò fare Lingue e Letterature,
come l’anno scorso, o Letterature soltanto. Se il corso mi sarà limitato ad un anno solo o mi lasceranno un biennio.
Insomma ignoro affatto tutto ciò che mi riguarda, e così anche ignoro quant’altro si racchiude nei regolamenti;
perché questi, al giorno in cui siamo, non sono ancora pubblicati! - Intesi tempo ad/dietro che tu pure stavi di malumore per simile motivo,
e segnatamente per l’operato della Commissione cui attribuirsi la soppressione della cattedra di Letterature neolatine.
Ma per quanto la filologia romanza si trovasse a mal partito con qualcuno dei più influenti della Commissione,
tuttavia sta pur certo che non si parlò mai di soppressione, ma solo si cercò di metterla in condizione di morire da se…che rabbia mi sono divorato in quell’occasione!
Ci fu un momento che fui tentato di mettere il campo a rumore e di scriverne anche all’ perché interponesse la sua autorevole parola.
Ma poi pensai: l’, giustamente annojati di tuttociò, non vorrà, come Achille ritrovarsi sotto la tenda?
So che il Consiglio superiore tagliò fuori molte delle modificazioni della Commissione, so pure che uno dei consiglieri si fece il paladino della filologia romanza in seno al consiglio,
e parlò molto della importanza degli studj comparativi su queste lingue, fra cui comprese l‘ungherese e il polacco (!!) / so pure che quell’arringa fece molto buon effetto e la formula
– Storia comparata tornò nel regolamento. Ma di ciò e del resto, che avrà fatto il ministro? Ecco di ciò di cui sono tuttavia curioso. Ma lasciamo un po’ stare, vada tutto come si vuole, lavoriamo noi e non pensiamo ad altro.
Stammi bene, divertiti, dammi tue notizie, vedendo l’ riveriscilo da mia parte e pigliati un abbraccio dal sempre tuo
Parecchi giorni indietro il M. se mi disse di pregarti di questo favore. Si tratterebbe di trovargli il libro di cui qui ti accludo il titolo,
e avendolo spedito a me colla indicazione del relativo prezzo, che ti rimetterò per posta.