Roma 23 aprile 1877
Mio caro
Saprai dalla , della contro- proposta dello , e forse anche avrai letto alcune righe mie, inserite dell’, su questa vertenza.
Anch’io stavo per l’idea che il comitato berlinese dovesse trasformarsi in comitato internazionale. Ma è avvenuto che l’ mi ha proposto di unirsi a lui in un sotto-comitato
– Io non gli ho dissimulato che avrei preferito un’altra formula, e ho lasciato a lui giudicare, se, dopo ciò che avevo scritto nella , sarebbe stato conveniente che io facessi parte di cotesto sotto-comitato.
Ma in conclusione mi sono rimesso alla volontà dell’, sicuro ciò che deciderebbe lui, sarebbe certamente il meglio. Non appena però avevo mandato questa lettera, eccoti una lettera dello ,
il quale mi annunzia la formazione del comitato Viennese indipendente e mi sollecita a fare altrettanto in Italia. Rispondo subito che avevo dato la mia parola all’, e che bisognava innanzi tutto
inserire l’. Sicuro del consenso dell’, avrei fatto il mio potere. Allora eccoti un’altra lettera dello per dirmi che l’
cedendo alle sue fervorose ed oneste esortazioni, aveva ringraziato alla istituzione del Sotto-Comit.
, e qui aggiungere caldissime parole affinché si pubblicasse presto un programma italiano. – che fare io in questa stretta? – Già prima di questa seconda lettera dello ,
avevo scritto di nuovo all’ annunciandogli quanto lo mi aveva partecipato nella sua prima. Ma dall’ non ho avuto nessuna risposta.
Ha dunque rinunziato definitivamente alla istituzione Del Sotto-? E si formerà il Italiano? Se è così, fin d’ora ti mando la tua adesione. In caso contrario, ti prego di darmi qualche notizia, tanto che io possa dare
allo una risposta definitiva; risposta che finora non posso dare, ignorando che pensi l’, al quale intendo di tenermi legato. Scusa del modo come / ti ho scritto per la prescia indiavolata che ho.
Voglimi bene e credimi sempre il tuo