Pio Rajna a Ernesto Monaci, 12 maggio 1877

Informazioni sul documento

Trascrizione: Alessia Di Virgilio

Codifica: Margherita Filippozzi

Data pubblicazione online: 19.3.2020

Riferimenti bibliografici: Alessia Di Virgilio, Carteggio Monaci - Rajna (1873-1877), tesi di laurea, Sapienza Università di Roma, a.a. 2018-2019.

Collocazione: Archivio Monaci, Società Filologica Romana, presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, Sapienza, Università di Roma. Busta n. 22, fascicolo 1095, lettera XXXIII.

Contenuto: Lettera di Pio Rajna a Ernesto Monaci del 12 maggio 1877.

Mittente: Pio Rajna
Luogo di invio: Milano
Data di invio: 12.5.1877

Destinatario: Ernesto Monaci
Luogo di ricezione: Roma
Data di ricezione: ?

Caro MonaciErnesto Monaci (1844-1918)

La tua lettera "furiosa", diretta all’AccademiaReale Accademia dei Lincei, venne nelle mie mani molte ore dopo la cartolina, sicché seppi che il fuoco era spento prima di aver avuto notizia dell’incendio. Ho piacere che tutto sia finito bene. Ti dirò che a me pure fece una grata sorpresa all’appello. Avanti di vederlo stampato, ne conoscevo solo gli ultimi periodi. Son quelli, che, per più d’una ragione, non mi piacevano, e che m’avevano indotto a desiderare d’esser lasciato in disparte. Anche adesso, conosciuto il documento nella sua integrità, io non sono entusiasta al pari di te; credo che chi ha la borsa abbia la forza / e che per conseguenza, se il comitato di Berlino s’impuntasse, potrebbe farci ballare a suo arbitrio. Tuttavia sono persuaso che anche lassù s’avrà paura degli abusi, e che però ogni cosa procederà liscia liscia, secondo i nostri desiderii. Del resto l’AscoliGraziadio Isaia Ascoli (1829-1907) avrebbe anche immaginato un espediente per assicurare la partecipazione italiana nelle deliberazioni finali.

Insomma, adesso importa di mettere insieme quattrini più che sia possibile. Tu, che sei alla capitale, potrai far molto, specialmente stuzzicando l’attività dei LinceiReale Accademia dei Lincei. Esprimo certo il pensiero dei colleghi, dicendo che si conta assai su di te.

Certo, se la RivistaRivista di Filologia Romanza, 1872-1876. risorge, non mancherò di portarci qualche pietra. Della roba ne avrei in abbondanza; / il guaio si è che metto mano a molte cose, e ne finisco ben poche. Se Lazzaro sarà richiamato in vita, procurerò di disciplinarmi. Senza dubbio tu faresti un’opera santa. Capisco che convenga esser ben sicuri della riuscita. Ma di questa, lo zelo tuo può essere un’arma sufficiente.

Salutami l’IveAntonio Ive (1851-1937), se è ancora costì.

E tu vogli bene al

Tuo affmoaffezionatissimo

P. RajnaPio Rajna (1847-1930)