Firenze, 16 Settembre 1877
Mio caro
Le notizie sul notevole miglioramento della salute di tuo figlio m’hanno fatto tanto piacere. Mi dava assai pena il pensiero che tu ti trovassi continuamente
a lavorare con una spina così dolorosa nel cuore. Speriamo che proprio la guarigione sia prossima. Te lo auguro con centomila cuori.
Protesto altamente contro le espressioni colte quali tu introduci la risposta all’interrogazione mia. Lasciamelo dire. Sempre, dacché ti conosco, hai avuto una gran tendenza a innalzare agli altri
molto al di sopra del vero, e ad usare con te stesso un procedimento inverso. Se proprio col mio disegno non disturbo i tuoi piani, / vedrò di mandarlo ad esecuzione; e a questo scopo dirigerò
anche la mia lezione di quell’anno. Ma intendiamoci bene. Ciò ch’io vorrei fare, sarebbe un libro sulla poesia provenzale in Italia, non già una raccolta delle
poesie composte da trovatori italiani.
Di questa parte, o non faresti bene a occupartene tu? Vedi che egoismo è il mio! a ogni momento potrei chiederti ajuto. E avere da te la lezione corretta di testi che altrimenti mi resterebbero,
probabilmente, in parte enimmatici. Giacchè, dovendo perder molto tempo in ricerche storiche e letterarie, non mi sarebbe possibile in nessun modo di occuparmi troppo dalle questioni prettamente
critiche. E nota che mi converrà di studiare assai tutti i trovatori stranieri che poco o tanto ebbero che fare coll’Italia;
poi, i rimatori nostri del primo secolo. Insomma, a pensarci, c’è da / sgomentarsi davvero. I nostri due lavori verrebbero ad essere il completamento l’uno dell’altro.
Godo assai che la stia per risorgere dal sepolcro. Quanto più presto, tanto meglio. Figurati s’io potrei consigliarti d’indugiare dell’altro! Riguardo ai
dubbi che mi esponi, a me parrebbe più convenevole di continuare con un 3° volume. L’iniziare una 2° serie, imbarazzerebbe poi alle citazioni. In tal caso bisognerebbe mantenere il titolo.
Ma, in generale, i giornali guadagnano ad essere, e a parer vecchi. E la s’era di già acquistata una riputazione assai onorevole,
la quale va pur considerata come una specie di patrimonio, tutt’altro che da disprezzare. Ma pur rimandando la pubblicazione nuova coll’ antica, io non avrei alcun riguardo
a modificare, dove / sembrerebbe opportuno, la struttura del giornale. Parlo, perché tu m’interroghi. Bada per altro che se la tua decisione è contraria al mio parere, ci
sottoscrivo fin d’ora. Tu sei in grado di giudicare le cose assai meglio di me.
Cercherò di mandarti un contributo entro il mese di Ottobre, che cosa propriamente, non ti so dire. Ho alle mani varii lavori, a lavorucci. O l’uno o l’altro o l’altro busserà alla tua porta, e
ti chiederà ospitalità.
Resto ancora questa settimana a Firenze. Poi mi rimetterò in cammino. Andrò a Roma,
a Bologna, a Modena, a Mantova. A
Venezia dovrò rinunziare per strettezze di tempo. Mi farò mandare lì il ms. che più specialmente mi occorre.
Voglimi bene, e credimi sempre Tuo aff.mo