Trento,
15 ottobre 1877
Carissimo amico,
Son qui a gironzellare per la Zona ladina, con un tempo incantevole e con
l’animo lieto; alla qual letizia hanno largamente contribuito le buone nuove
ch’ mi fece tenere con tanto cordiali
parole. Ma non era il solo commissario,
né sono stato certamente il solo a dir bene di ; anche senza ripetere che in realtà non deve la promozione se non ai manifesti Suoi meriti.
La ringrazio poi di vivo cuore per quanto mi dice dei testi perugini e
d’altri testi dialettali. Ora appunto la stamperia ha incominciato a
lavorare intorno a un nuovo fascicolo che s’apre con un articolo del
. Lo faremo seguire dai testi perugini, e poi, se mel
concederanno, verrò io terzo fra cotanto senno. Il
Zoppi aggiugnerà alla sua collezione, che è ormai
tutta stampata, un glossarietto delle voci che non si trovano nel
. del
, e in coda s’avrà forse qualche
mia annotazioncella, d’ordine fonetico e morfologico, che si raccorderà con
le cose notate ne’ precedenti volumi.
poi, nel caso Suo, fa naturalmente come Le pare e piace meglio, e non vedo l’ora di ricevere il Suo ms., per
passarlo subito alla stamperia. Conto d’essere di ritorno a Milano il 27 di questo stesso mese. Intanto,
le chiedo scusa della fretta con che le scrivo, e stringendole
affettuosamente la mano, mi raffermo
Il compenso, che il ci dà, è così
scarso, che mi vergogno di parlargliene; ma insomma è giocoforza che io
per ora chini il capo; e sono, magre magre, £ 30 il foglio di 16 pag. È
però almeno un editore che paga pronto, e anche anticipato.
Rara avis.