Ella non può immaginare quanto conforto in così brutto momento mi abbia recato la sua carissima.
Essa è stata per me una prova novella della sua benevolenza, nella quale ho il dovere, dirò così,
di sperar molto. La ringrazio dal profondo del cuore.
Ho ricevuto contemporaneamente le bozze del
poema su Federico. Ho cominciato subito a lavorarvi su, e qualche cosa ho trovato.
Farò i riscontri con tutta la pazienza possibile e mi auguro di poterle in questa faccenda riuscir utile.
Però glielo dico francamente, da tale lavoro non mi preme di ricavare alcun utile. Desidero di avere il
piacere, massimo per me di rendere alcun servizio a Lei, che mi ha colmato di favori. E quest’idea appunto
di lavorare solo per amore del mio carissimo Maestro son sicuro mi darà maggior leva e mi farò riempire il
meglio che per me sia possibile in tal lavoro. Ad ogni modo per ora non attenderò nient’altro che questo.
Spero si realizzeranno le speranze che Ella mi dà circa la classificazione che mi toccherà nel concorso.
Appena ne avrò notizia, scriverò al buon Ferrante per un sussidio di risulta.
Son dolente di non aver potuto insieme stampato alla commissione il mio lavoro sull’ di
: ho qui da più di un mese tutte le bozze, che non
ho potuto rinviare al Morano, dovendo fare delle larghe correzioni per le quali aspetto alcuni riscontri
dal Martini, (bibliotecario della ).
La copia manoscritta, inviata al Ministero pel concorso, portava qualche errore ed era
incompleta in qualche punto.
Quanto al poemetto francese sulle proprietà di alcune femmine,
intendo farne un’ultima definitiva collazione, dopo la quale potrò darne in tutta sicurezza l’edizione diplomatica,
ponendo in nota le correzioni evidenti. Il povero papà, a cui [più caratteri illeggibili],
mi ha offerto di mandarmi subito, a sue spese,
in Roma: ma io voglio attendere ancora qualche giorno, nella speranza di vedere
completamente accomodante le mie cose col . Poi volerò a
Roma.
Ho intenzione di tornare al mio lavoro di letteratura portoghese rimpastandola [più caratteri illeggibili]
dietro la scorta dei suoi consigli. E necessario, io credo, che riscriva un po’ quella parte dell’esame dei
componimenti dei tre trovatori, basterà che io dia le cifre della statistica, senza fare [più caratteri illeggibili].
L’anno scorso l’Ancona mi parlò della possibilità di avere qualche posto nelle scuole tecniche,
a me piacerebbe poco perdere il meglio del mio tempo in composizioni [più caratteri illeggibili],
ma qualora ci fosse da far qualche cosa per tal via mi ci abbatterei sempre però che si trattasse di non perdere tutta la giornata.
Il guaio è che trattenendomi io ancora qualche giorno qui, mi si chiudono molte cose che ora forse sono aperte.
Pazienza.
Di nuovo le mie più sincere grazie. Dovrò scrivere a , a cui
dovrò rinviare anche alcuni suoi lavori.
Ossequiandola di cuore mi ripeto suo affettuoso discepolo.
Casalincontrada, 21 Ottobre 85.