Cesare De Lollis a Ernesto Monaci, 25 dicembre 1887

Informazioni sul documento

Trascrizione: Susanna Casacchia, Debora Matteo

Codifica: Susanna Casacchia

Data pubblicazione online: 23.4.2020

Riferimenti bibliografici: Debora Matteo, Itinerario di un carteggio, tesi di laurea, Sapienza Università di Roma, a.a. 2017-2018.

Collocazione: Archivio Monaci, Società Filologica Romana, presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, Sapienza, Università di Roma. Busta n. 8, fascicolo 394.

Contenuto: Lettera di Cesare De Lollis a Ernesto Monaci del 25 dicembre 1887.

Mittente: Cesare De Lollis
Luogo di invio: Parigi
Data di invio: 25.12.1887

Destinatario: Ernesto Monaci
Luogo di ricezione: Roma
Data di ricezione: ?

Piazza Capranica, 95 II

Egregio Sig.Sigor Professore,

Ieri ho spedito, in piego raccomandato, le pagine 41-96 del PertzGeorg Heinrich Pertz (1795-1876) collazionate sui due mss. Così, il BelgranoLuigi Tommaso Belgrano (1838-1895) ha già sin d’ora in pronto tutto il materiale per il primo volume. Io non mi darò riposo e tirerò innanzi a collazionare.

Quanto alle mie cose, Le ripeto ciò che le ho già detto; io lavoro molto. Passo le prime ore della sera alla Biblioteca della SorbonaBiblioteca della Sorbona, assai ben provvista di riviste: e mi trovi già di aver studiato o almeno letto quanto si è scritto sull’Umlautin generale nelle lingue romanze. Il mio lavoro non rivelerà un fatto nuovo: ma metterà forse in evidenza i molteplici effetti che il [più caratteri illeggibili] dell’Umlaut (che io forse non chiamerei così) produce in un dialetto. Pensavo seguire parallelemente il chietino e il teramano.

/ io mi accorgo che il primo si presenta, per rispetto all’Umlaut, nelle stesse edizioni del teramano, o per meglio dire, nello sviluppo di molti fenomeni d’Umlaut, si trova allo stesso stadio del teramano: mentre il dialetto del mio paese, che dista 3 o 4 miglia da Chieti, rappresenta uno stadio anteriore e vale quindi a render chiare le forme del teramano che separano il [più caratteri illeggibili] dall’evoluzione in quel dato senso (?) e per rispetto a quelle date cause. D’altra parte il dialetto del mio paese si presenta privo da ogni contaminazione di elementi settentrionali (?).

Desidero e spero finir presto questo lavoro, volendo almeno raccogliere il materiale per qualche lavoro di francese antico.

Quanto a quello che mi aspettavo di poter fare a Parigi, ho provato un po’ di disillusione. Il corso del MeyerPaul Meyer (1840-1917) è molto ordinato; ma è troppo superficiale, perché dedicato ai principianti, ai quali poi egli deve dare idea sommaria di tutto; a cominciare dalle origini delle lingue romanze, per finire alla decadenza delle singole letterature medievali. / Domani glielo rinvierò! Quanto alla collazione che egli mi chiese , io non saprei come regolarmi perché mi parrebbe di doverla fare con tutte le regole, per i nomi (?) proprj e per resto. Ma di CaffaroCaffaro di Rustico da Caschifellone (1080-1166) ce n’è molto ancora. Ciònondimeno, io non aveva affatto dimenticato il suo lavoro, e son sicuro che prima ch’io lasci Parigi o in un modo o in un altro, troverò il verso di sbrigarlo.

Il ParisGaston Paris (1839-1907) e il MeyerPaul Meyer (1840-1917) mi hanno costretto, letteralmente, a fare una recensione del nuovo libro del [più caratteri illeggibili]: la cronologia del PetrarcaFrancesco Petrarca (1304-1374). Io aveva molte ragioni per non occuparmene: non ultima quella di non essermi mai occupato di queste cose. Ma il ParisGaston Paris (1839-1907) e il MeyerPaul Meyer (1840-1917) non hanno voluto esonerazioni, e io mi sono preso questo incarico, benché non aveva assai letto il libro. Lo ha visto Lei? cosa ne pensa?

La saluta il ParisGaston Paris (1839-1907), che ho visto l’altro ier sera in una soirèe che dette in sua casa.

/

Il corso degli Alti Studj che il ParisGaston Paris (1839-1907) fa in casa sua ogni domenica ed al quale invita ed ammette solo i maturi è anch’esso… poco alto. I pochi giovani che gli stanno dattorno si trovano ad un livello di coltura assai basso: e quindi egli si limita a spiegar delle liriche francesi così all’ingrosso... I temi che egli ha fatto preparare sono dei bei temi: io gliene citerò qualcheduno. 1° Studiando la lingua delle PastorelleKarl Bartsch, Romances et Pastourelles Francaise Des XIIe et XIIIe Siecles, 1870. pubblicate dal BartschKarl Bartsch (1832-1888), determinare l’origine di questo genere letterario; 2° il jocs partitzè d’origine provenzale o francese?; 3° indagare le cause dell’improvviso decadimento della lirica francese alla fine del sec. XIII. Or bene: il ParisGaston Paris (1839-1907), nel sottoporre questi temi alla nostra scelta, ha dichiarato che voleva vederli svolti e presentati di lí a tre settimane!! Non è già che il ParisGaston Paris (1839-1907) non veda la vastità dei temi e non sappia calcolare quanto di ricerche e di studio vi si debba spendere: ma gli è che egli è abituato a vedere i giovani lavorare acciarpatamente.

Mi creda, è spaventevole la miseria intellettuale / di questi giovani francesi. Le cause mi appaiono evidenti: ma son troppe e troppo lunghe perché io stia qui ora ad esporgliele. Col MeyerPaul Meyer (1840-1917), che è uno dei più simpatici uomini che io abbia conosciuto, mi trovo spesso. Egli mi dice che sarebbe assai importante il ricostruire il ciclo trobadorico d’Alf. XCesare De Lollis, Cantigas de amor e de maldiger di Alfonso el Sabio re di Castiglia, in Studj di filologia romanza, 1887.: ed io mi sento riacceso nel venir proferito di ripubblicarne, con uno studio, le liriche sue e di qualche altro tra i principali trovatori. Tanto più che un allievo del ParisGaston Paris (1839-1907), professore in un liceo di [più caratteri illeggibili], lavora sui canzonieri portoghesi, studiando l’influenza francese sulla lirica ultrapirenaica: io, come Ella ricorderà,avevo già affrontato un lavoro simile, limitandomi all’influenza provenzale. Mi sembrerebbe esser prevenuto.

Quando avrò finita la collazione di tutto CaffaroCaffaro di Rustico da Caschifellone, Annali del Caffaro, ., penso di lasciare la Francia. Se avrò la possibilità di restare all’estero ancora un tre mesi mi recherò in Germania,per seguire il secondo semestre di qualche corso: se non avrò disponibile che qualche mese farò un tour per la Spagna. Mi ha scritto il Dott.Dottor Levi, ridomandandomi per un po’ di tempo il suo manoscritto.

/ Io poi Le iscrivo; più cordiali auguri per il nuovo anno: Glielo auguro tutto stesse felicitazioni per lei e per la sua famiglia.

Mi creda suo devmodevotissimo e affmo discepolo

Cesare De LollisCesare De Lollis (1863-1928)