Ernesto Monaci a Graziadio Isaia Ascoli, 19 marzo 1902

Informazioni sul documento

Trascrizione: Chiara Maria Calcagni

Codifica: Simone Palmieri

Data pubblicazione online: 26.2.2020

Riferimenti bibliografici: Chiara Maria Calcagni, Lettere scelte dal carteggio Ascoli-Monaci (1880/1906): trascrizione e commento, tesi di laurea, Sapienza Università di Roma, a.a. 2018-2019.

Collocazione: Archivio di Ascoli ai Lincei, presso la Biblioteca dell’Accademia dei Lincei e Corsiniana a Roma. Lettera 128/10

Contenuto: Lettera di Ernesto Monaci a Graziadio Isaia Ascoli del 19 marzo 1902.

Mittente: Ernesto Monaci
Luogo di invio: Roma
Data di invio: 19.3.1902

Destinatario: Graziadio Isaia Ascoli
Luogo di ricezione: ?
Data di ricezione: ?

Mio Signore

andremo, si, a vele spiegate, se con noi sarà il pilota.

Non appena ricevuta la sua del 13, parlai della cosa al GuidiIgnazio Guidi (1844-1935), il quale è pronto a metter l’opera sua. Domenica poi vidi il BlasernaPietro Blaserna (1836-1918), gli domandai se le buste depositate nei sotterranei dell’Acquario avrebbero potuto essere trasportate nel palazzo del LinceiReale Accademia dei Lincei ad uso dei futuri lavori diretti da Lei, e n’ebbi risposta affermativa. Così restava che si regolasse la faccenda del trasporto, e perciò mi recai al Min. d’Agr. Ind. e CommercioMinistero dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio.

Là ho veduto che ci fosse bisogno di una letterina Sua per dare un po’ di sveglia. Il direttore generale De NegriCarlo De Negri (1846-1910), ora a capo dell’ufficio di statistica, sollecitato dal gabinetto del ministro a rispondere per iscritto ai quesiti che già una settimana addietro gli erano stati fatti, jeri stesso mandava al Gabinetto un dispaccio, molto sguajato, di tre pagine, in cui finiva col dichiarare che non si rifiuta di consegnare le buste ai LinceiReale Accademia dei Lincei, non avendone più alcun bisogno l’officio suo; ma che si tratta di sette milioni e dugentomila pezzi dal complessivo peso di kil. 65,000! E aggiungeva esser necessario che l’accademia pensi al trasporto. Io ho chiesto che mi si mandi la copia della lettera per comunicarla testualmente a Lei, non intendendo di portare la parola del sign. De NegriCarlo De Negri (1846-1910) finchè si esprime a quel modo. Perciò queste righe – che Le scrivo alla meglio dal letto ove m’inchioda una fiera nevralgia – valgano soltanto per farle sapere a qual punto si trova la pratica; ma mi riservo di mandarle la copia della lettera tosto che mi sarà pervenuta, e allora forse anch’Ella troverà opportuno che venga a Roma una Sua letterina, la quale valga a mettere le cose al posto. Mi scusi della fretta con cui scrivo e mi abbia sempre

il suo dev.modevotissimo e aff.mo

Ern. MonaciErnesto Monaci (1844-1918)