Cesare De Lollis a Ernesto Monaci, maggio 1902 (?)

Informazioni sul documento

Trascrizione: Margherita Filippozzi, Debora Matteo

Codifica: Margherita Filippozzi

Data pubblicazione online: 30.4.2020

Riferimenti bibliografici: Debora Matteo, Itinerario di un carteggio, tesi di laurea, Sapienza Università di Roma, a.a. 2017-2018.

Collocazione: Archivio Monaci, Società Filologica Romana, presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, Sapienza, Università di Roma. Busta n. 8, fascicolo 394.

Contenuto: Lettera di Cesare De Lollis a Ernesto Monaci (attribuibile forse al maggio del 1902) in cui De Lollis accenna a un buona occasione offertagli, del cui successo si è incaricato L. Ceci, e ribadisce il proprio impegno, perché gli "Studi di Filologia Romanza" possano diventare una vera e propria rivista.

Mittente: Cesare De Lollis
Luogo di invio: ?
Data di invio: 5.1902 (?)

Destinatario: Ernesto Monaci
Luogo di ricezione: ?
Data di ricezione: ?

[...]

Per quanto sta in me, vorrò fare il possibile perché gli StudjStudj di filologia romanza, 1885-1903. s’avvicinino sempre più e meglio al tipo vero e proprio di rivista. Ma non si potrà riuscire, se non si fissano dei termini di tempo per la pubblicazione dei fascicoli, ché questa è la condizione per allettare i compagni di studio a collaborare col Bollettino BibliograficoBollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per diritto di stampa, 1886-1957.. Il quale, d’altra parte, non parrà essere alimentato che da una schiera di studiosi. È naturale che si esiti a mandare delle recensioni a una rivista ch’esce a liberi intervalli: essendovi sempre il pericolo ch’esse e i libri di cui trattano abbian perduto tutta la freschezza quando il nuovo fascicolo della rivista sarà uscito.

So di essere io il colpevole: la mia colpa confesso e il mio proposito esprimo di mettermi alla prova con buona lena. Dopo uno o due fascicoli si vedrà l’andamento delle cose.

Illusioni non me ne faccio, perché ho davanti agli occhi l’esempio del RenierRodolfo Renier (1857-1915), un lavoratore di prim’ordine, il quale, per tenere il GiornaleGiornale storico della letteratura italiana, 1883-. a grande altezza, vi dedica quasi tutto sé stesso. [...] Quanto alla mia faccenda, continuo a non saper nulla di preciso e ad aver fiducia in Lei e nel CeciLuigi Ceci (1859-1927); fiducia, s’intende, piena, incondizionata. [...] Della mia condizione qui io sono addirittura nauseato. La Facoltà s’è quest’anno ancor più assottigliata: e un insegnamento come il mio vi rappresenta meno che niente. M’è toccato un giorno di trovarmi in classe faccia a faccia con un unico uditore. [...] Creda che il caso è grave; e che per quanto si voglia essere uomo di spirito, vien anche il momento in cui si prova il bisogno di esser professore di qualche cosa e di qualcheduno, sul serio.

Suo ben di cuore affaffezionatissimo discepolo

Cesare De LollisCesare De Lollis (1863-1928)