Onorato e caro collega; le confermo la mia di jeri, che ho dovuto lasciare in tronco, e ora colmo la mia lacuna.
Non le posso dunque dire quanto io rimanessi sbalordito per la lettera del . A chi aveva egli mai parlato di una commissione da lui ideata o di un commissario già da lui scelto? Nulla s’ebbe o si senti mai di concreto dalla parte di lui. Né l’ombra di una disposizione organica, né l’ombra di un quattrino. Le buste essendo in pericolo, il nulla ha fatto per ajutarci. Il trasporto s’è compiuto per virtù di Lei e a spese del . L’ chiede i proprj locali e la facoltà che il lavoro si avesse a proseguire nel suo grembo, e chiede ricevuta al della suppellettile che ne aveva ritirato. Per l’opera che intorno a questa suppellettile si doveva condurre, proponemmo, di assoluta nostra spontaneità, una Commissione ministeriale; e il Ministero, dopo varie oscillazioni, ha scartato la nostra idea. Buon padrone. Ma come ci viene a rimproverare la libera scelta dei commissari, ch’egli s’era riservata, quasi noi avessimo presunto di usurpare le sue funzioni? Egli aveva assolutamente desiderato l’impresa; e noi, dopo conseguito quel che si poteva, mercé il e l’, tornammo alla riscossa anche alle porte sue.
Tutto questo io non doveva dire nella mia lettera al , per non inasprire la situazione. Ma confido che alla saviezza di Lei possa riuscire anche una calma confutazione delle rimostranze del . Nulla, d’altronde, assolutamente nulla, ho mai trovato nelle artifiziose lettere del , che accennasse a una Commissione predisposta dal , nella quale esso fosse già bell’e collocato!!
Con una forte stretta di mano,
l’ Suo