Ernesto Monaci a Graziadio Isaia Ascoli, 27 marzo 1903

Informazioni sul documento

Trascrizione: Chiara Maria Calcagni

Codifica: Virginia Machera

Data pubblicazione online: 9.4.2020

Riferimenti bibliografici: Chiara Maria Calcagni, Lettere scelte dal carteggio Ascoli-Monaci (1880/1906): trascrizione e commento, tesi di laurea, Sapienza Università di Roma, a.a. 2018-2019.

Collocazione: Archivio Ascoli, Biblioteca dell’Accademia dei Lincei e Corsiniana, Roma. Lettera 14/15

Contenuto: Monaci invita Ascoli a Roma e lo aggiorna sullo stato delle riviste.

Mittente: Ernesti Monaci
Luogo di invio: Roma
Data di invio: 27.3.1903

Destinatario: Graziadio Isaia Ascoli
Luogo di ricezione: ?
Data di ricezione: ?

Mio Signore, la notizia che Ella non verrà prossimamente a Roma, mi addolora. Quando rivedo Lei mi sento rinfrancare lo spirito; le sue parole mi danno luce e conforto; ed io speravo di averne di conforto da Lei in questi giorni, in cui si dovrà vedere a Roma una gazzarra fatta dalle “autorità” in nome della Storia. Non sarà possibile che Ella muti il suo proposito? Se Ella venisse vorrei parlare ancora della Sua lettera; vorrei farLe conoscere quel che dice qualcuno che non è da confondere con gli schiamazzatori, ed esprimerle il desiderio sorto, che una Sua proscritta tolga ai migliori ogni pretesto di sbraitare contro la Lettera e il suo Autore. Intanto la Società filologica romanaSocietà Filologica Romana, che poté iscrivere fra i suoi anche l’AscoliGraziadio Isaia Ascoli (1829-1907), inizierà quanto prima un’altra pubblicazione che, forse col titolo di Studi di Storia Letteraria, prenderebbe il posto degli Studi di fil. rom.Studj di filologia romanza, 1885-1903. testé morti; e la societàSocietà Filologica Romana desidererebbe assai di cominciare con qualche scritto uscito dalla penna dell’AscoliGraziadio Isaia Ascoli (1829-1907). Ora io pensavo: se l’AscoliGraziadio Isaia Ascoli (1829-1907) consentisse a darci qualche briciola, e venisse anche a toccarvi dell’argomento trattato nella Lettera, non farebbe tutti contenti?...

Venga, venga dunque! Se sapesse con quanto desiderio è aspettato! Io chiudo queste righe con la ferma speranza di rivederla presto.

Il Suo Ern. MonaciErnesto Monaci (1844-1918)