Ernesto Monaci a Graziadio Isaia Ascoli, 27 novembre 1904

Informazioni sul documento

Trascrizione: Chiara Maria Calcagni

Codifica: Mariangela Distilo

Data pubblicazione online: 26.2.2020

Riferimenti bibliografici: Chiara Maria Calcagni, Lettere scelte dal carteggio Ascoli-Monaci (1880/1906): trascrizione e commento, tesi di laurea, Sapienza Università di Roma, a.a. 2018-2019.

Collocazione: Archivio Ascoli, Accademia Nazionale dei Lincei, presso la Biblioteca dell’Accademia dei Lincei e Corsiniana, Roma. Llettera 97/6

Contenuto: Lettera di E. Monaci a G. I. Ascoli del 27 novembre 1904

Mittente: Ernesto Monaci
Luogo di invio: Roma
Data di invio: 27.11.1904

Destinatario: Graziadio Isaia Ascoli
Luogo di ricezione: ?
Data di ricezione: ?

Roma, Via de’ Condotti 75.

Mio Signore, prima di riscriverle volli aver parlato col D’OvidioFrancesco D’Ovidio (1849-1925), che dovea venire in Roma per la inaugurazione del nuovo anno accademico ai LinceiReale Accademia dei Lincei. Volli informarlo di quanto erasi fatto all’accademiaReale Accademia dei Lincei rispetto alla Toponomastica, e dirgli dello stato presente della vertenza affinché, volendo, potesse prendere egli l’iniziativa delle pratiche ulteriori. Lo vidi infatti e mi persuasi che non avrei potuto trovare disposizione migliore di quella che trovai in lui. Non solamente egli mi si mostrò animato da vivo desiderio di portare la cosa innanzi e di non perder tempo; ma mi disse ancora che, prima di ripartire per Napoli, sarebbe andato dal conte NigraCostantino Nigra (1828-1907) per abboccarsi in proposito con lui; mi parlò del segretario e, prima ancora che gli esprimessi il mio avviso, nominò il PieriSilvio Pieri (1856-1936) come l’uomo che, a ogni costo, bisogna farsi concedere dal Ministero. Mi disse da ultimo che al suo ritorno per la seduta di dicembre si proponeva di avviar tutto per la conclusione. Intanto il ministro OrlandoVittorio Emanuele Orlando (1860-1952) scriverà, credo, all’AccademiaReale Accademia dei Lincei partecipandole la risposta avuta da Lei e invitandola ad assumere la impresa; e così tutto potrà essere pronto allorché il D’O.Francesco D’Ovidio (1849-1925) tornerà.

Naturalmente, dopo quanto Le ho esposto, io non ho parlato più della cosa al BlasernaPietro Blaserna (1836-1918) né al BodioLuigi Bodio (1840-1920). Ciò farà il D’O.Francesco D’Ovidio (1849-1925), secondo che egli stesso mi disse, e sarà molto meglio.

Ma intanto i RicordiGraziadio Isaia Ascoli, Ricordi concernenti la Toponomastica Italiana, in Studj romanzi, 1905. non si muterranno davvero nel Programma definitivo dell’impresa? E sarà più lecito agli Studi RomanziStudj romanzi, 1903-. di aspirare a pubblicarli mentre l’impresa diventa lincea? La SocietàSocietà Filologica Romana ci teneva assai a far uscire il fasc. col Suo nome in testa. Ma, se non si potrà più pubblicare i RicordiGraziadio Isaia Ascoli, Ricordi concernenti la Toponomastica Italiana, in Studj romanzi, 1905., non si potrà sperare che il MaestriPietro Maestri (1816-1871) destini allo stesso fascicolo qualche altro scritto, sia pure di una pagina?

Mi continui, venerato e caro maestro, la sua benevolenza e mi abbia sempre per il suo

dev.devotissimo e aff.affezionatissimo

E. MonaciErnesto Monaci (1844-1918)

Carissimo PieriSilvio Pieri (1856-1936);

jeri, al tramonto,
m’è toccato mandarle un telegramma piuttosto
melanconico; ed ecco giungermi stamani
questa buona lettera, che le spedisco indila-
mente, con la preghiera di volermela
restituire. Mi riverisca la Signora e mi voglia

aff.moaffezionatissimo Suo

AscoliGraziadio Isaia Ascoli (1829-1907)