Roma 18 giugno 1906
Mio Signore
Non ho letto l’articolo di , perché non so chi abbia qui a Roma la ; ma farò di tutto per leggerla. Del resto, il è in fondo un galantuomo e non mi sorprende che, malgrado i seguenti accessi atrabiliari a cui va soggetto, riesce qualche volta ad essere giusto. Vengo alla Toponomastica. Non istò a dirle come rinunciassi sul momento a visitare il . Egli si è sequestrato da tutti, perfino dalla Camera, ove manda il a rispondere sulla questione Fogazzaro; e in simili momenti non credetti lecito tentare di forzar la consegna, quantunque resti oscura la causa di quest’isolamento. Credetti piuttosto doveroso di aspettare qualche giorno. Intanto abbiamo avuto la tornata accademica del mese, e jeri il , appena l’ho visto, mi ha annunziato che il , con lettera firmata dal …, ha partecipato all’ che il iscriverà, secondo gli impegni presi, la somma di l. 20,000 per la Toponomastica, ma che desidera di aver prima una specifica della spesa, perché tal somma dovrebb’essere definitiva.
Avvertiva inoltre che la iscrizione sarà nel bilancio 1907-8, non essendo possibile introdurre una variazione nel bilancio in corso. Dopo questa notizia sommaria, il mi ha invitato a trovarmi, finita la seduta, nel consiglio di amministrazione, a cui sarebbe intervenuto anche il ch’era per arrivare. Difatto nel consiglio si è riparlato della cosa, è stata letta la lettera firmata dal e si è concluso che l’ risponderà al Ministero assicurandolo che la iscrizione della predetta somma non potrà correre rischio di variazioni, perché, - quantunque una ‘specifica’ non sia possibile -, avendo l’ già accettato l’incarico conferitole dal Ministro , essa stessa penserà a sopperire a un di più, ove ce ne fosse bisogno. Inoltre su proposta del , è stato deliberato che, sebbene la ricorrenza della dotazione sarà dal 1907 in poi, l’ anticiperà alla Commissione la prima annualità perché si possa cominciare al più presto. Rimane dunque – diceva il – soltanto la questione del , e se egli sarà nominato a Pisa, come si spera, la soluzione anche da questo lato sarebbe appianata, perché, facendo il sei ore settimanali invece di tre, potrebbe in poche settimane mettersi in grado di venire a lavorare in Roma senza bisogno di comando o anche di permessi. Le ho riferito, spero esattamente, quanto dovevo; aggiungo da ultimo che il , a parte, mi ha detto d’aver verificato che il buon nulla aveva preparato al suo successore per la iscrizione della dotazione. Chi, al contrario, avrebbe veramente cercato d’impegnare il suo successore, sarebbe stato il ; e di qui il malumore del .
Mi continui la Sua benevolenza e mi abbia sempre