Dialettologia della provincia di Roma 1887-1888

Informazioni sul documento

Trascrizione: Elena Di Lauro

Codifica: Elena Di Lauro

Data pubblicazione online: 10.12.2020

Riferimenti bibliografici: Ernesto Monaci, gli albori della filologia romanza in Italia e l'idea di Roma, a.a. 2019/2020, Elena Di Lauro.

Collocazione: Archivio Monaci, Società Filologica Romana, presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, Sapienza, Università di Roma. Busta n. 33, fascicolo 1501

Contenuto: Nella prima parte del corso si delineano gli aspetti fondamentali degli studi di Monaci nell’ambito della filologia romanza, con particolare riferimento allo studio dei dialetti e delle letterature popolari diffusasi a Roma e nella più ampia area dell'Italia centrale. Gli appunti del corso procedono con un elenco, in forma di brevi cenni, delle opere o degli autori che più sono stati rappresentativi dell’intensa attività letteraria di queste aree. L’ultima parte è dedicata ad appunti più specificatamente linguistici di fonetica e morfologia, seguiti poi, da una serie di bozze di stampa.

Roma, Le lettere volgari durante il medioevo

Sommario delle mie conferenze nei mesi di Novembre - Dicembre ‘87

La filologia neolatina o romanza e la storia comparata delle lingue e delle letterature neolatine. Definizione della filologia neolatina dedotta: 1°. dalla definizione della filologia classica data da Friedrich August WolfFriedrich August Wolf (1759-1824); 2°. dalla sua storia.

Recenti lavori sulla storia della filologia neolatina. Questa storia può essere anche divisa in due soli periodi. I criterj di questa divisione si deducono dalla differenza dei metodi che prevalsero nei detti periodi. Federigo DiezFriedrich Christian Diez (1794-1876)considerato come il punto storico che divide il secondo dal primo periodo. Cenni intorno al primo periodo. Caratteristica di esso determinata dal metodo filosofico che vi prevalse. Principali/nomi che vi figurano classificati per secoli e per nazioni. Obbjetti diversi dell’attività filologica nel 1°. periodo: 1°. ricerche sulle origini delle singole lingue romanze; 2°. Questioni intorno agl’idiomi letterarj; 3°. dottrine sulla versificazione; 4°. Opere grammaticali a scopo di diffondere e di consolidare la cultura delle lingue nazionali; 5°. Costituzione delle Accademie per lo studio della lingua; 6°. I lessici degl’idiomi nazionali; 7°. I glossarj sulle voci antiquate; 8°. I vocabolarj dei dialetti; 9°. primi tentativi di grammatica storica; 10° Primi saggi di storia letteraria. Le Biblioteche, gli Scrittori e le altre forme di storia letteraria nei sec. XVII-XVIII. Scienze sussidiarie: la cronologia e l’Art de verifier les dates; la paleografia, la diplomatica e il Nouveau Traité de diplomatique dei Maurini.René-Prosper Tassin, Charles-François Toustain, Nouveau traité de diplomatique, 1750-1765.. L’Histoire litteraire de la France e le opere del TiraboschiGerolamo Tiraboschi (1731-1794), del QuadrioFrancesco Saverio Quadrio (1695 1756-?), dell’AndrèsJuan Andrès (1740-1817) e del SismondiJean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi (1773-1842). Altre opere di erudizione che dimostrano il sentimento della storia farsi sempre più vivo ed intenso. Edizioni di antichi testi, commentarj ed altri lavori esegetici. Ultimi prodotti della filologia in questo periodo: l’antologia storico-letteraria siccome lo Choix des poésies originales des troubadours del RaynouardFrançois-Just-Marie Raynouard, Choix de poésies originales des troubadours, 1816-1821.; il romanzo storico quale l’Ivanoe di Walter ScottWalter Scott, Ivanhoe, 1819.; la storia pittoresca siccome i Racconti delle età merovingia di Thierry Jacques-Nicolas-Augustin Thierry, Racconti delle età merovingia , 1840..

Progressi dello spirito scientifico. Nuovi studj sulle lingue condotti col metodo storico-comparativo. Differenza della comparazione adoperata come strumento d’indagine dai vecchi e dai nuovi filologi. Classificazione delle lingue e loro aggruppamenti per famiglia in corrispondenza delle delimitazioni etnografiche dei popoli. Federico Diez e la grammatica comparata delle lingue romanzeFriedrich Christian Diez, Grammatik der romanischen Sprachen, 1836-1843.. Principali dottrine e applicazioni metodologiche per le quali egli è meritamente riconosciuto siccome il fondatore della glottologia romanza.

Altri studj del Diez nella lessigrafia scientifica; nella storia letteraria e del costume, nella critica e nella interpretazione dei testi. La scuola del Diez; incrementi che essa ha recati nei varj rami della filologia neolatina. Principali pubblicazioni che rappresentano il movimento scientifico contemporaneo.

Precisa tendenza di questo a specializzarsi sempre più. Ma in mezzo a tante ricerche speciali che portarono la luce sui varj momenti della vita neolatina percorrendole dovunque nel tempo e nello spazio, Roma fu lasciata da parte. L’opera del Diez aveva dimostrato che tutte le lingue e tutti i dialetti dei popoli neolatini non erano che altrettante trasformazioni diverse della antica favella di Roma. Altri studi e segnatamente quelli del GrafArturo Graf (1848-1913) dimostrano che l’ideale di Roma, durante il medioevo, esercitò il massimo influsso nelle letterature tutte d’Occidente. Ma importa ancora di conoscere quali furono le vicende della parola latina nella stessa sua patria; e di appurare se Roma non solo passivamente ma anche attivamente partecipò, in quel movimento letterario di cui essa era il centro. Intanto alcune ricerche fatte bastano a dimostrare che essa non fu del tutto inerte durante la età media, i documenti raccolti rappresentando una serie che dai primi del sec. XIII si continua infino alla età del rinascimento. Questi sono parte in verso, parte in prosa, e dànno saggio di quasi tutti i generi della letteratura medioevale.

L’Abate di TivoliAbate di Tivoli. Sue poesie. manoscritte. Determinazione della età in cui visse dedotta dalle relazioni di lui col Notajo da LentinoGiacomo da Lentini e da un documento del regesto di un romanzo IV. Contenuto della sua tenzone con il notajo. Il sigillo dell’Abate e la leggenda della Mentorella. Vero nome di lui.

Odo della Colonna o delle ColonneOdo delle Colonne. Essa va probabilmente identificato con quell’Odo, figlio di Giordano da Zagarolo, che fu senatore di Roma nel 1238 e che è nominato da Bonifazio VIIIBenedetto Caetani (1235-1303) nella sua bolla di scomunica contro i Colonnesi. Ivi esso è accusato d’essere stato partigiano di Federico II. Le sue canzoni hanno la struttura e lo stile delle altre canzoni del tempo di Federico II, le quali organicamente si differenziano da quelle del periodo successivo. L’appellativo “da Messina” da fogli dal Codice Vaticano 3793 non è attendibile; altri simili errori di quel canzoniere.

3. Guido della ColonnaGuido Delle Colonne. Fu giudice di Messina, ma probabilmente nacque in Roma, donde provenne il ramo messinese dei Colonnesi. I primi atti notarili di Guido datati da Messina coincidono nell’anno (1255) in cui assieme all’arcivescovo Giovanni altri colonnesi andarono da Roma a stabilirsi in Sicilia. Probabilmente esso fu figlio di Federico il quale ebbe a fratello e Odo il senatore di Roma nel 1238. Poesie di Guido – relazioni di lui con un contemporaneo di Guittone d’ArezzoGuittone d’Arezzo (1235-1294).

4. Arrigo di CastigliaEnrico di Castiglia (1230-1366) – tempo della sua dimora in Italia – sua canzone composta in Roma nel 1267. Soggetto di essa – Sua forma ritmica.

5. Bonifazio VIII. Poesia attribuitagli – Forse del testo – Soggetto della poesia identico con quello dello Stabat Mater. Coincidenze di espressioni. Suo schema ritmico. Quando fu composta? La lingua può credersi genuina?

Messer Catenaccio e la sua parafrasi volgare dei Disticha CatonisDionisio Catone, Disticha Catonis . del pseudo-CatoneDionisio Catone. Edizione del MiolaAlfonso Miola (1844-1934) che attribuisce al dialetto della parafrasi qualità calabresi. Il testo non era né unico né inedito. Ms. Trivulziano; edizione quattrocentina conservata nella biblioteca di Napoli. Personalità dell’Autore – Documenti dai quali risulta che esso fu da Anagni, parente di Bonifazio VIII e visse dalla seconda metà del sec. XIII fin oltre al 1311, anno in cui lo si trova podestà di Foligno per re Roberto di NapoliRoberto d’Angiò (1278-1343). Documenti relativi il fratello (cugino) Guarnazone cui fu dedicata la parafrasi. Popolarità dei Distica nel medio evo; traduzioni, parafrasi, imitazioni rifacimenti che se ne citano nelle varie letterature occidentali. Posto che ha fra di esse la parafrasi del Catenacci; forma poetica e dialetto del testo.

Il Liber historiarum romanorumLiber Ystoriarum Romanorum , 1252-1258.. Codice d’Amburgo – Codice Laurenziano Gaddiano – Codice Colombiniano – contenuto del Libretto e sue fonti. Testo latino dell’opera ritrovato in un Codice Laurenziano Strozziano – Relazioni di questo codice con i codici del Volgarizzamento. – Indagini sulla età della compilazione latina. Confronto di essa con la Cronaca di Martino Polono. Differenza nel sistema di composizione, nelle fonti adoperate, nello spirito che anima le due opere. Probabilmente il Libretto nella sua forma latina risale ai tempo di Arnaldo di Brescia, e l’autore tore sembra essere stato un magister. Tradizioni scolastiche in Roma durante il medioevo. Risveglio delle tradizioni antiche in Roma verso la metà del sec. XII. Opportunità in quei momenti di un libro come quello delle Historiae Romanae – Ricerche sulla età del volgarizzamento – Paleografia dei tre mss. loro rapporti genealogici – Le Storie e i Conti di antichi cavalieri Conti di antichi cavalieri.. Questi contengono parte delle Storie e debbono averla attinta non dal testo altino ma dal volgarizzamento - Prove. Antichità dei Conti – Le miniature del Codice d’Amburgo. Tra di esse si distaccano dal sistema di tutte le altre fatte per illustrare il testo. Loro carattere allegorico. Spirito diverso della loro composizione. Due di esse rappresentano i due lati delle monete di Brancaleone degli AndalòBrancaleone Andalò (1220-1258), Senatore di Roma dal 1252 al 1257, e sembra che siano state lì messe in onore di lui. L’altra che sta in fine del codice, in una pagina rimasta bianca dopo l’explicit delle Storie, simboleggia il trionfo del papato sull’impero. Lo stile di questa sembra diverso e più recente; il concetto ci riporta ai tempi di Gregorio IXUgolino dei conti di Segni (1170-1241) o di Bonifazio VIII. Forse fu una aggiunta d’occasione fatta per render gradito ad un partigiano del papa un libro destinato già prima ad un difensore della indipendenza del comune di Roma. Altre due.

8.Le Miracole de Roma Miracole de Roma.. Il ms. Laurenziano - Gaddiano – Il testo latino dei Mirabilia Urbis Romae, sua formazione, sue redazioni diverse. Derivazione delle Miracole provenienti dal Curiosum urbis e dal De regionibus. Tutto induce a credere che anche questo testo sia di poco posteriore alla metà del sec. XIII. Miniature evidentemente copiate da due affreschi dell’oratorio di Santi Quattro Coronati, ci riportano ugualmente ai tempi di Brancaleone, ai quali sono riferiti quegli affreschi, che decoravano l’oratorio del castello abitato di Brancaleone medesimo. Relazioni di altre miniature del codice d’Amburgo con monumenti romani. Tracce della diffusione del Liber historiarum romanorum fuori di Roma; 9 Posto che ad esso spetta nella storia della letteratura italiana, e nella storia dell’arte.9 Possibili reminiscenze di essa nella vita di Cola di RienzoCola di Rienzo (1313-1354).

Bonifazio VIII n. nel 1217, m. nel 1303.-Fu educato a Todi e n’era canonico mentre Pietro suo zio, dopo il 1252, n’era vescovo – Gregorius V, 600, n.1.

Napoleone Orsini, cardinale fin dal 1288, m. nel 1342. Ivi V, 683.

Egidio Colonna, n. nel 1247. Ivi V, 707.

9- La Mascalcia di Lorenzo RonzinoLorenzo Rusio (1288-1347). Fonti del testo, ms. della Biblioteca Angelica, ms. della Comunale di Siena. Essendo questo libro dedicato al Cardinale Napoleone OrsiniNapoleone Orsini (1263-1342), la sua origine si circoscrive fra il 1288 e il 1342. Il dialetto secondo i due mss.

10.Egidio ColonnaEgidio Romano (1243-1316) e il suo commentario alla Canzone di Guido CavalcantiGuido Cavalcanti (1255-1300) sull’Amore. Edizione del Cittadini – Fonte ms. – Età della composizione. – Dubbi sulla lingua in cui è scritta.

11. La compagnia dei Battuti del Gonfalone e il loro mistero della passione rappresentato al Colosseo. Antichità di quest’uso; edizione del sec. XV contenente un testo rifatto da Giuliano Dati e Compagni. – Ms. conservato nell’archivio della compagnia. Frammenti della primitiva redazione probabilmente rimasti in quel ms. Mezzi per riconoscere e distinguere le parti più antiche del rifacimento.

12. Jacopo Colonna; suo sonetto al PetrarcaFrancesco Petrarca (1304-1374) per la incoronazione del medesimo in Campidoglio. – Copia ms. conservataci dall’autografo del Petrarca, ora codice Vaticano 3195.

Edizioni della vita di Cola – dubbj sollevati da Jacopo Grimaldi – vaghezza di essi. – Li confuta il Fontanini – ma non basta – molti hanno seguitato a dubitare.Testo dei Fragmenta dato dal Muratori – Si vede di lì che l’opera era assai maggiore della vita e il suo carattere è quello di opera della maggiore autenticità. – Saggi di essi. Chi l’Autore? – il Fortifiocca? – Il filos. Romano? Ciò che l’autore dice di se stesso – Ulteriori ricerche a fare.

Coltura dell’Autore

Egli cita

251 A: Isidoro ne lo libro de la Etimologia

- C: Tito LivioTito Livio (-0059-0017), LucanoMarco Anneo Lucano, SallustioSallustio Crispo (-0086--0035)

- E: Salomone

281 E = AristoteleAristotele (-0384--0322) – e 435 E

295 D = Livio

305 D = Valerio Massimo - e 435 B

347 C = Simil. Di Dionigi Siracusano

349 A = id. di Aristotele

433 D = Santo Virgorio ne lo Dialogo

435 A = Frate Martino ne la Cronica

13. Frate Monosella; ricordo delle sue poesie nella vita di Cola di Rienzo. Altri poeti ricordati in quella vita, in occasione delle feste date dal Tribuno.

14. Versi di Cola di Rienzo e sue rappresentazioni figurate.

15. Virginio Lauriente da Cori e il suo poema su Faramondo. Frammento pubblicato dal Perticari giusta una comunicazione di Luigi Biondi. Edizione quattrocentina per Eucherio Silber perduta. Testimonianza della Cronaca di frate Santo da Cori. Dubbj su la lingua del frammento. Somiglianze con il Dittamondo di Fazio degli Uberti.

16. Il Codice Vaticano 6001: miscellanea ivi contenuta di cose in parte probabilmente anteriori a Bonifazio VIII, in parte posteriori forse alla seconda metà del sec. XIV. Probabilmente è un testo crociano che aspetta di essere meglio esaminato.

17. La Vita di Cola di Rienzo pubblicata a Bracciano dal Fei e i Fragmenta Historiae Romanae Edite nella Antiquitates Italicae Medii Aevi dal Muratori. Insussistenza dei vecchi dubbj sulla autenticità. Nuovi dubbj sulla autenticità. Nuovi dubbj da risolvere. Congettura intorno al Filosofo romano, cui è attribuito da un Codice Chigiano un brano dei Fragmenta.

18. Storia del pseudo tribuno Matileno delli Portacasa attribuita al 1372; dubbj sulla sincerità della scrittura sollevati già dal Bicci nella sua Notizia della Famiglia Boccapaduli. Il testo ha sempre importanza letteraria come saggio di Novella romanesca. Ricerche ulteriori da farsi sui mss.

19. Annali del Monaldeschi. Goffaggini e falsità storiche ivi contenute. Ragioni del Labrazzi per impugnarne l’autenticità. Altre investigazioni da fare su questo testo.

20. Statuto del Castello di Nemo. Indizi della sua autenticità. Necessità di una classificazione generale degli statuti italiani per meglio chiarire a qual tempo possa appartenere.

21. Giusto de’ Conti da Valmontone e il suo canzoniere fu la bella mano composto sui primi del sec. XV.

22. Frammento di un diario romanesco di Gentile Delfini, dal 1370 al 1410, edito dal Muratori secondo una copia vaticana di un antico ms. dell’Archivio Colonna.

23. Paolo di Liello Petrone, il suo Lamento in versi e la sua Misticanza. Dubbj sulla lingua di questa prosa.

24. Paolo di Benedetto di Cola dello Maestro, notajo del rione di Ponte, e il suo Diario dal 1422 al 1484. Edizione, divergenze dei mss. in quanto alla lingua.

25. Antonio Lottieri e il suo Diario di NepiAntonio Lottieri, Diario Nepesino, 1459-1468. dal 1449 al 1468. Importanza di questo scritto come testo dialettale.

26. Le Cronache ViterbesiIgnazio Ciampi, Cronache e statuti della città di Viterbo, 1872. raccolte da Ignazio Ciampi. Dubbj sulla genuinità della lingua in cui le vediamo scritte.

27. Prete Janni Mattiotti di Trastevere e i suoi opuscoli su la vita di S. Francesca romanaGiovanni Mattiotti, Tractati della vita e delli visioni di Santa Francesca Romana, 1140., scritti prima del 1460.

28. Laudi di S. Francesca composte circa la stessa epoca.

Altri frammenti di letteratura romana del m. evo restano probabilmente tuttora sepolti o travestiti da altri dialetti. Ma prima di volgersi a nuove ricerche importa, sui documenti già conosciuti, stabilire i caratteri del dialetto di Roma in quell’epoca.

Scuola di magistero

Generalità

orario

Temi

Epigrafi latine dal m.e. di

Epigrafi volgari R.

Monumenti/Fonti primitivi delle letterature italiane

Tradizioni e analisi dei facsimili

I. Bonifazio VIII e la poesia attribuitagli. Fonti dal testo – Forma della poesia – relazioni di essa con lo Stabat Mater? Quando fu composto – La lingua può credersi genuina?

II. Mascalcia di Lorenzo Ronzino. Fonti del testo – Sua . età – Essendo dedicata al Cardinale Napoleone Orsini siamo fra il 1288 e il 1342. – La lingua può credersi genuina? Confronto dei due mss.

III. Il Catone di Messer Catenaccio. Edizione Del Miola – questi non riconosce l’autore e attribuisce al dialetto qualità calabresi. – Ma il testo non era inedito; ed quattrocentina; e il ms. Napoletano Non era unico: ms. Trivulziano già citato nei Trad. Ital. (trovatori italiani) […] e nel Vannucci. Mss. e stampa antica concordano nel/nome dell’autore e nel dirlo miles e de Campania. Ora, parlandosi di Campania, come venir fuori oggi con un Catone Napoletano e con un Catone Abruzzese, come fa il Percopo? Messere Catenaccio fu di Anagni; visse a tempi di Bonifazio VIII e in Anagni troviamo anche il suo frate Guarnaçone, cui dedicò il suo lavoro sui Disticha. Popolarità di quest’opera nel m. E. Traduzioni, parafrasi, imitazioni, rifacimenti – Questo di Catenaccio è una parafrasi. Sua forma poetica sua lingua.

Rappresentazioni e versi di Cola di Rienzo – v. Vita, cap. 2°, 4°,

poeti in Roma nel 1345 circa: ivi, cap. 10.

Ritratti: di Martino di Porto, p. 37; papa Clemente 343 B-C; Guglielmo Di Assisi 347 C; Morbasciano 371 B;

Descrizioni = andata di Cola al Laterano p. 41; Cavalleria di […] 447;

Costumi = 307 E;317 A; 339 D; 359 C; 365 B; 369 C;

Motti = di Stefano Colonna 259C; dell’autore 263 D; 279 B;

Allusioni dell’Autore a se medesimo= 251 – 3; nel 1327 era fanciullo 259 E; nel 1338 era in Bologna 297 A; vide i reduci della rotta di Parabiago (Parabianco)303 E;

interroga un testimone Oculare sulla battaglia del Rio Salado 327 D*

Aneddoti. Fra Venturino 273, Frate Monosella 277; Corradino 282; Bruzzo Visconti 307; il filosofo che sputa 309; il Monaco di Città di Castello 445;

Onadri 263 D

*Vedi pure 333 E, 335 E,nel 1356 era a Tivoli 337 A; poco prima era stato allo studio in Bologna ad apprendere fisica 341 E;

Oltre frate Mononsella E Jacopo Colonna altri non dovettero mancare nella prima metà…La vita parla dei sonettatori….

Cola stesso di Rienzo ha diritto qui ad una menzione;

Abbiamo pure frate Santo da Cori;

Finalmente i compilatori del Codice Vaticano 6081

altri documenti in prosa:

letterarj: Mattiodi, Altieri

non letterarj: Diarj, Carte

Doc. in poesia dialettale:

Lamento di Paolo di Liello Petrone non dialettale o quasi: Abate Di Tivoli, Odo Colonna, Don Arrigo, Mistero del Colosseo, ritmo di Bonifazio VIII, Jacopo Colonna, Giusto de’ Conti.

Documenti della provincia

Al Nord: Nepi, Lottieri

Al Sud: Catenaccio, Sante Lauricate?

Polistoria di Giovanni Cavallini de’ Cerroni

Tuttora inedita.

Due mss. se ne conoscono:

n°. XXIV della Biblioteca Capitolare di Novara,

n°. XLVII Gudiano della Biblioteca Guelferbitana.

Ne parlarono:

Graf, Roma, I, 72 a 77.

Andres, Lettura sopra alcuni codici delle Biblioteche Capitolari di Novara e di Vercelli, Parma, 1862.

L’autore fioriva circa la metà del s. XIV.

Diede estratti l’Urlichs

Provincia di Roma, appunti bibliografici sulle fonti storiche

Acqui – Moriondos, Mon. Aquenzia
Torino, 1289 – 9 (doc. dall’891)
Alatri – Archivio Capitolare(933)

Alessandria – Liber Crucis

Anagni - DeMagistris, Istoria … d’Anagni

Fumone

Versione del DiesiraeFilippo Ermini, Il "Dies irae" e l'innologia ascetica nel sec. III, 1928. in Filippo ErminiFilippo Ermini (1868-1935), Il Diesirae e l’innologia ascetica nel sec. XIII.

Roma, 1903, p. 139 –’46.

Banco

Versione del Diesirae.

ivi p. 139 – ’40 . In nota.

Acquapendente

Documenti mss. in Archivio municipale. del sec. XII.

Alatri

Documenti mss.

Nell’Archivio Capitolare, del 933;

nell’Archivio Municipale, del 1241

cf. Archivio der GesellschaftArchiv des Römischen Instituts der Görres-Gesellschaft XII, 486

>Anagni

Documenti mss.

Nell’Archivio Capitolare, del sec. XII;

Nell’Archivio Municipale, del sec. XII.

Stampati

In DeMagistris, Istoria della città e S. Basilica cattedrale d’AnagniAlessandro De Magistris, Istoria della città e S. basilica cattedrale d’Anagni, 1749. Roma, 1749.

Civitavecchia

Documenti ms.

Nell’Archivio civico, cf. Archivio der Gesellschaft XII, 566.

Corneto

Documenti mss.

Varj, con un copiario (Margarita Cornetana) contenente documenti dal 1201 al 1436, nell’Archivio Comunale. cf. Archivio der Gesellschaft XII 474, edizione Da Orioli, Giornale Arcadico 1852.

Stampati

Wüstenfeld, Regesten der Wichtheren Urkunden zur Geschichte von Corneto, 95 Regesten von 990 – 1314 in Pflugk – Harttung, Iter italicum 529.

Fara

Mss.

Documenta S. Mariae de Fara, in Roma nell’Archivio del capitolo di S. PietroBiblioteca Vaticana; dall’anno 1020. Cf. Archivio der Gesellsch. XII, 408.

Farfa

Mss.

Largitorius FarfensisGregorio da Catino, Liber largitorius, vel notarius monasterii Pharphensis, 1107. e Floriger FarfensisGregorio da Catino, Il Liber floriger di Gregorio di Catino, 1130. dal 1132 in Farfa. Cf. Archivio der Gesellschaft XII, 489.

Registrum FarfenseGregorio da Catino, Il Regesto di Farfa, 1879-1914.; Biblioteca Vaticana 7854 – 7866;

edizione Blazani e Giorgi. Testi dal 705 con appendice dal 633.

Ferentino

Mss.

Vedi nell’Archivio Der Gesellschaft XII, 483.

Frascati

Mss. nell’Archivio ComunaleBiblioteca Archivio Storico Comunale di Frascati, dal sec. XV. Cf. Archivio Der Gesellschaft XII, 480.

Genzano

Stampati, in

Ratti, Storia di GenzanoNicola Ratti, Storia di Genzano: con note e documenti, 1797., Roma, 1797.

Grottaferrata

Mss. nell’Archivio Berberiniano.

Rieti

Mss. G. Nandè, Instauratio tabularii majoris templi Reatini 1640Gabriel Naudè, Instauratio Tabularii Majoris Templi Reatini, 1640., con documenti dal 772. Cf. Archivio Der Gesellschaft XII, 488.

Stampe. Galletti, Memorie di tre antiche chiese di Rieti.Pierluigi Galletti, Memorie di tre antiche chiese di Rieti denominate S. Michele Arcangelo al Ponte, Sant'Agata alla Rocca, e San Giacomo, 1765. Roma, 1765.

Sezze

Mss. nell’Archivio della Città.

Stampato In D. Georgius, Historia diplomatica cathedrae episcopalis civitatis Setiae in Latio cum appendice monumentorumDominicus Georgius, Historia diplomatica cathedrae episcopalis civitatis Setiae in Latio cum appendice monumentorum, 1757.. Romae, 1757-

Subiaco

Mss. Carte e Regesto sublacenseL. Allodi, G. Levi, Regesto Sublacense, 1885., in Archivio di S. ScolasticaBiblioteca Santa Scolastica. Cf. Archivio der Gesellschaft XII, 486.

Terni

Mss. Carte nell’Archivio capitolare e in quello comunale in quest’ultimo anche il Liber Reformationum(reforfazionum sic.) del sec. XIV. Cf. Archivio der Gesellschaft XII, 552.

Stampato In Manassei, Alcuni documenti per la storia di Terni e Spoleto, 18 documenti dall’ 856 al 1267. Cf. Archivio Storico italiano serie III, v. XXII, p.367.

Terracina

Carte mss. nell’Archivio Vescovile, nel Capitolare nel Municipale. Cf. Archivio der Gesellschaft XII, 482.

Carte stampate In D. A. Contador, De Historia TerracinensiDomenico Antonio Contatore, De Historia Terracinensi, 1742.. Romae, 1742.

Tivoli

Carte mss. e un Copiario dal 1520 nell’Archivio della città. Cf. Archivio der Gesellschaft XII, 484.

Stampato Bruzza, Cartularium Tiburtinum in Studi del Palazzo Spada.

Toscanella

Stampato In Turicozzi, memorie storiche della città TuscaniaFrancesco Antonio Turriozzi, Memorie storiche della città di Tuscania, 1778.. Roma, 1778.

Campanari S. Tuscania e i suoi monumentiSecondiano Campanari, Tuscania e i suoi monumenti, 1856.. Montefiascone, 1856.

Tuscolo

Mss. Historia dei Conti di Tuscolo, in Biblioteca Vaticana codice 8043.

(Spogli)

Pergamene di S. Spirito;

˶ di Sancta Sanctor;

˶ di S. Silvestro in Capite (Archivio di St.)

˶ di S. Cosimato (Archivio di St.

˶ di S. Maria Maggiore

˶ del Capitolare Lateranense

˶ del Capitolare Vaticano

˶ della Collegiata di S. Maria in via Cata

˶ dell’Archivio RuspoliArchivio Ruspoli-Marescotti

˶ dell’Archivio CesariniArchivio Sforza Cesarini

˶ dell’Archivio OrsiniArchivio Storico Capitolino degli Orsini

˶ dell’Archivio CaetaniArchivio gentilizio Caetani di Sermoneta

˶ dell’Archivio dei Conti Cardelli Collicola

˶ Velletrane

˶ Tiburtine

˶ Alatrine

˶ Anagnine (un regesto dei sc. XIII - XV nell’Archivio di Stato, in Copia.)

Terracina

Perg. Di Piperno (Catedrale)

˶ ˶ Sezze (comun. e Catedrale)

˶ ˶ Veroli (collegiata)

˶ ˶ Aspra in Sabina

˶ ˶ Rieti ( Catal. a stampa)

˶ ˶ Orvieto (Cod. Dipl. Fumi)

˶ ˶ Viterbo (Comune, Catedrale e Archivio dei Domenicani)

˶ ˶ Vetralla (archivio comunale)

˶ ˶ Bagnorea (idm)

˶ ˶ Sutri (idm e Catedrale)

˶ ˶ Subiaco

Corneto (Margarita Cornetana)

Cominciare dallo spoglio dei Bollarj a stampa, dei Regesti, delle storie municipali, ecclesiastiche e di famiglia.

Bianchi Giuseppe Indice dei documenti per la storia del Friuli dal 1200 al 1400, pubblicato per cura del Municipio Di Udine. Udine, 1877.

1125, Novembre 10 Medolico – A, 127.

Civitavecchia - Statuto in Annovazzi Storia di C. (Civitavecchia)

Viterbo – carta volgare – Statuti del sec. XIII latini – Cronache dal Della Tuccia e di altri in

Documenti di Storia italiana t. V.

Nepi Carte in Hartmann

Lande in Rendiconti dei LinceiReale Accademia dei Lincei 1892

Diario di Cent. Lottieri dal 1459 al 1468 in Archivio vol. VIII

Vetralla - Lettera del sec. XV in Docum. cit. t. V.

Lazio

Velletri

I. Carte del sec. XV inedite nell’Archivio comunale.

II Rime del Jachini.

Lazio

Marino

I. Anonimo dei Fragmenta Historiae Romanae e della Vita di Cola di RienzoCronica di Anonimo romano, 1357-1360.

II. Osservazioni e spogli sul dialetto marinese in Torquati, Origini della lingua italiana, Roma, 1886.

Lazio

Cori

I. Poema su Faramondo di Virginio LaurienteVirginio Lauriente. Frammento riportato dal PerticariGiulio Perticari (1779-1822) nel suo libro Dell’amor patrio di DanteGiulio Perticari, Dell'amor patrio di Dante e del suo libro intorno al volgare eloquio, 1820., inserito nella Proposta del MontiVincenzo Monti (1754-1828), vol. II, pr. II, p. 249.

Cori

Nel 1820 il Perticari, pubblicando nella Proposta del Monti (vol. II. par. II) il suo libro Dell’amor patrio di Dante, a p. 248, dava per primo la notizia di un aulico poeta di Cori, nato nel 1274 «o in quel torno» per nome Virginio Lauriente , il quale «cantò il re Ferramondo di Francia in un poema che fu poi pubblicato per le stampe d’Eucario SilberEucario Silber (1480-1510) nel 1483». Soggiungeva il Perticari che la fortuna si mostrò avversa a quello libro, con che sembra vedesse significare che la edizione andò perduta. Certo è che il Perticari dice averne avuta la notizia da Luigi Biondi RomanoLuigi Biondi (1776-1839), il quale ne avrebbe trovato una testimonianza «nella inedita storia Corana di frate Santo da Cori al capitolo 55» e da quella avrebbe estratto un saggio del poema consistente in sette terzine, che formavano il principio del canto VIII e che il Perticari pubblicò nell’opera su citata a p. 249. Il BrunetJacques-Charles Brunet (1780-1867), il GraesseTheodor Graesse (1814-1885), hanno registrato nei loro repertori bibliografici il poema su Ferramondo stampato dal Silber, e così anche la Chevalier nel suo Repert. Dei fondi storici del medio evo. Ma tutti rimandano al Perticari e il Perticari rimanda al Biondi. Così dice anche lo Zambr. Bastava questa autorità per far ritenere accertata la cosa? Lo Zambr non dissimulò qualche esitazione pur senza motivarla. Ma se avesse saputo e pensato che le bibliografie quattrocentine di Roma non fanno alcuna menzione di questo libro, mentre pur ne registrano parecchi altri stampati dal Silber, forse si sarebbe spinto anche più avanti nel dubbio. Certo è per altro che il Perticari non è stato il solo a parlarne. Nel 1834 parlò Marocco, 1838 ne parlò il MelziGiovanni Battista Melzi (1844-1911). Anche questi si riferiscono al Perticari, ma aggiungono ognuno cose che nel Perticari e che non si possono credere di immaginate. È poi da notare che la cronaca di frate Sante tuttor esiste…

Alatri

I. Capitali della fraterna de Sancto Sisto (1417 – 31;) editi secondo il ms. orig. Dal De Persiis nel suo libro Del Pontificato di S. Sisto I, Alatri, 1884)
II. Avòli, Saggi di studj etimologici sopra alcune voci del dialetto AlatrinoAlessandro Avoli, Saggio di studi etimologici comparati sopra alcune voci del dialetto alatrino, 1881.; Roma, 1881.
III. Ceci, Il vocalismo del dialetto d’AlatriLuigi Ceci, Il vocalismo nel dialetto di Alatri, 1886., nell’Archivio glottologicoArchivio Glottologico Italiano, 1873-. t. X.

Sezze

I. Capituli et pacti fra lo magnanimo conte Antonio da Pisa da una parte e dall’altra la magnifica comunità de Seczia. Stipul. Nel 1434; editi in Marocco, Monum.ti dello stato pontificio, VI, 35.

Lazio

Terracina

I . Capituli di tregua fra Terracina e Sezze e altre terre vicine, stipulati nel 1439. Editi in Marocco, op. cit. vol. VI, P. 37 – 41.

Anagni

I. Ritmo volgare di Bonifazio VIII.
II. Parafrasi verzeggiata dei distici del pseudo Catone per mess. Catenacci.
III. Codice Vaticano 6401.

Carpineto

Iscrizioni (due) pubbl. dal Marocco, op. cit. V, 42,45. Quesiti intorno alle medesime

Terra di lavoro

Montecassino S. Germano

I. il ritmo cassineseRitmo Cassinese, .; forse del sec. XII; nella Crestomazia italiana dei primi scoliErnesto Monaci, Crestomazia Italiana dei Primi Secoli: Con prospetto delle flessioni grammaticali e glossario, 1889. n°. 14.
II. Notabilia temporum di Cengelo de Tummolillis.

Civitavecchia

Non conosco che lo Statuto antico di C.V. volgarizzato l’a. 1451 e pubblicato secondo ms. originale esistente nell’Archivio di quel comune, Annovazzi nella sua storia di Civitavecchia, Roma, Ferretti, 1853.

Nepi

I. Diario Nepesino di Antonio Lottieri dal 1459 al ’68 (nell’Arch. della Società Romana di Storia patriaSocietà Romana di Storia Patria, VII, 115 – 82).

Viterbo

I. Le cronache e gli statuti della città di Viterbo del 1251 pubblicato da I. Ciampi. Firenze, Cellini, 1872 Documenti di storia Italiana volume
II. Estratti dagli studi delle arti: dei macellari (1384); de’ maestri di pietra e d’architettura (1461); del legname (1465); de’ lanaroli (1511); de’ vignaroli (1522); dell’ortulari (1481); de’ calzolari e vaccinari (1544?); (nell’Archivio della Società Romana di Storia patria, VII, 7 – 114).
III. Cronaca di fra Francesco di Andrea di ViterboFrate Francesco di Andrea, Cronaca inedita di Frate Francesco di Andrea da Viterbo, 1888. (finisce al 1451; ed. nell’Archivio storico Per le Marche e l’UmbriaArchivio storico per le Marche e per l'Umbria, 1888., IV (1888), 269 – 338.
IV. Orioli, Il dialetto viterbese Nel trecento (Album di Roma, XXI, 332 ss.).

Archivio storico Per le Marche IV, 261.

Scarcare (demolire) Viterbo III. 271.