Milano, li 15 Ott. 77
Carissimo
Mando una lettera dietro alla cartolina; ed ecco la ragione. Vorrei sapere da te se ti sia mai occorso nelle tue
ricevute un certo , assai curioso, che io conosco da un codice, trascritto, per quanto pare a Stigliano, e che, insieme con
l’altra roba, vorrei allestire per l’. Eccotene il principio. Scrivo i versi in colonna, sebbene nel codice stiano di seguito:
cosa che ha nuociuto non poco alla conservazione del testo originale:
tant’agio ardire et conoscenza,
che do ali amici ben volienza,
Et l’inimici tegno in temenza.
Ad ogna cosa do sentenza,
et agio senno et provedenza.
In ciaschum misteri.
Heo so bene essere cavaleri,
ecc.
/ questi versi mi fan come l’affetto ch’io dovessi già prima averli letti, non so dove. Ma sarà un’illusione, prodotta da certi riscontri provenzali. Quel che non è di sicuro
un’illusione, si è che qua e là ci sono passi maledettamente corrotti, da cui non so se mi riuscirà di levare i piedi. Prima di perdermi altro tempo, o di abbandonarti come
disperati, ragion vuole ch’io creda se mai si possa avere agiuto d’altronde, anche a costo di romper le tasche a un amico. Bada per altro di non affaticarti a cercare: dimmi
semplicemente se tra i tuoi appunti è menzionato per caso questa composizione. Non è difficile punto, trattandosi di roba che par composta nelle province meridionali, che non
esistono altre copie, all’infuori di quella che ha servito a me.
Se un articolo breve ti fa più comodo che un lungo, darò una canzone di , in una lezione che a me par veramente originale e che giova a rischiarare
le condizioni della lingua scritta nel secolo XIV. E se mai, per la difficoltà delle illustrazioni necessarie, / dovrò indugiare la pubblicazione del ,
e in grazia sua anche di un cantare che gli dovrebbe far da compagno, manderò certi , tratti da un ms.
ambrosiano, insieme con un’introduzione che ha tutti i difetti, salvo quello d’esser troppo breve. A quest’ultima scelta mi appiglierò peraltro solo in caso di assoluta
necessità, giacché questo lavoro era già da un pezzo destinato alla .
E fin dal Luglio si trovava sotto fascia e stava per partire, quando mi accorsi di certi riscontri, che mi costringevano a ripigliare fra le mani l’introduzione,
e a procurarmi nuovi materiali.
Scusa la seccatura, e vogli bene Al tuo aff.mo