I due ministri del decreto
Badi.
Toponomastica ecc.
Mio Signore, grazie, prima di tutto, del Suo affettuoso saluto. Ora vengo a darle un po conto delle cose nostre; e dico nostre,
perché ci tengo assai alla parte che Ella ha voluto darmi nella attuazione del Suo grande disegno. Il
consente volentieri che il materiale raccolto sia depositato al palazzo Corsini;
soltanto fece riserva circa il locale. Ma anche il locale ora è trovato, e non manca che fare il trasporto. La spesa del trasporto sarà di circa 1000 lire;
così almeno mi dicevano all’, dato che il peso sia di circa KI. 65,000.
Al
questa cifra non ha sollevato difficoltà; e siamo rimasti d’intesa che nella settimana corrente io scriverò al Ministro una lettera,
come incaricato dall’, proponendo che le note buste siano trasportate al palazzo Corsini,
e che si nomini una commissione come Ella proponeva nella sua del 22 uscente.
Al
ho di già prevenuto l’ottimo , il quale mi ha assicurato che la Sua ottima proposta sarà bene accolta.
Domani dunque scriverò al (oggi, festa degli alberi, non era momento opportuno);
ma intanto sarebbe opportuno che qualche bigliettino confidenziale dell’ andasse al ,
al e al .
Così son certo che il “decretino” verrà più presto, e in aprile e maggio si potrà fare il trasporto e collocare tutto il materiale, affinché per la fine di maggio, quando si riunirà l’accademia,
tutto si trovi a posto. Fino a quel momento non è il caso di pensare ad altro. Allora il Maestro verrà, vedrà, giudicherà sul da fare.
Quanto alla sua lettera al ministro sono sempre ai Suoi comandi per portargliela; ma La prego di non presentarmi se non come un esecutore del suo disegno.
In questi termini la cosa andrà. Se invece la burocrazia potesse vedere nella cosa un disegno affidato a me dopo che fosse stato abbandonato dall’,
son certo che troverebbe la via di mandare tutto a monte. È assolutamente necessario che Ella mantenga la direzione di tutto.
Onorato e caro collega; il mio insigne collaboratore, , mi scrive della molta bontà con cui vi piace
secondarlo per quanto spetta alle collezioni toponomastiche, emulando anche in questo il vostro predecessore,
l’indimenticabile
. Io
non vi ho mai toccato delle generose intenzioni che il aveva manifestato intorno a questo proposito,
al e a me, perché non volevo usurpare il vostro tempo e anche perché m’eran venute meno le forze che l’impresa richiedeva.
Né ora vorrei Disturbarvi sotto alcun rispetto; ma sento l’obbligo di mandarvi anch’io i ringraziamenti
più calorosi e più sinceri per l’ospitalità di cui ci rallegrate e onorate. E vi pregovi volermi sempre
1) al per la ospitalità che concede al palazzo Corsini.
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Eccellenza; La ringrazio molto vivamente della cortesia generosa che La indusse a rivolgermi la buona Sua lettera del 26 p.p. Ma che giova nelle fata dar di cozzo?
Si tratta di un che attraversa una fase strana e dolorosa, e non rimane se non l’augurio che riesca ai par Suoi di raddrizzarne le sorti.
Il fatto, che la I. V., si compiaceva di ricordare, mi riporta a quell’udienza in cui pur Le parlavo della collaborazione validissima che m’era promessa dal mio illustre collega,
, pur quanto concerneva le collezioni toponomastiche e altre congeneri. L’I. V. ha già forse da lui sentito,
come noi non ci permettiamo d’insistere sulla domanda a quei favori che pur già c’erano consentiti quando stavamo a capo dell’I. V. per onorare e .
Ma d’altronde non dobbiamo disperare d’essere agitati, man mano, al conseguimento dei nostri pensieri.
Questo Suo antico e devoto cliente, ringagliardito dalla illustre collaborazione d’,
si permette di farsele innanzi per ringraziarla anch’egli della
protezione che Le piace di conceder alla nostra impresa.