Graziadio Isaia Ascoli a Ernesto Monaci, 2 dicembre 1904

Informazioni sul documento

Trascrizione: Chiara Maria Calcagni

Codifica: Mariangela Distilo

Data pubblicazione online: 26.2.2020

Riferimenti bibliografici: Chiara Maria Calcagni, Lettere scelte dal carteggio Ascoli-Monaci (1880/1906): trascrizione e commento, tesi di laurea, Sapienza Università di Roma, a.a. 2018-2019.

Collocazione: Archivio Monaci, Società Filologica Romana, presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, Sapienza, Università di Roma. Busta n. 1, fascicolo 49, lettera del 2/12/1904

Contenuto: Lettera di G. I. Ascoli a E. Monaci del 2 dicembre 1904

Mittente: Graziadio Isaia Ascoli
Luogo di invio: Milano
Data di invio: 2.12.1904

Destinatario: Ernesto Monaci
Luogo di ricezione: Roma
Data di ricezione: ?

Busta

Illustre signore

Il Prof. Comm. Ernesto MonaciErnesto Monaci (1844-1918)

Roma
Via Condotti 75 III

Lettera

Onorato e caro collega; la Sua buona lettera mi ha grandemente confortato. E poche ore dopo me ne arriva una, buona anch’essa, dal ManciniErnesto Mancini, che me ne trascriveva una terza, del Ministro, diretta all’AcademiaReale Accademia dei Lincei, e mi richiedeva, a nome del Presidente, di qualche ajuto per la risposta da mandare alla Minerva. Risposi al ManciniErnesto Mancini jersera, dicendogli, che nel ringraziare, ora è circa un mese, il Ministro, ora gli avevo dichiarato ch’Ella s’era cortesemente assunto l’ufficio di promuovere le intelligenze necessarie tra l’AcademiaReale Accademia dei Lincei e il Ministro.

E soggiungevo (al ManciniErnesto Mancini) che m’era appunto arrivata una lettera di Lei, nella quale m’erano annunziate pratiche ben promettenti, da Lei intavolate, pochi giorni prima, col Vicepresidente. Parermi perciò, che il modo più semplice e sicuro di proseguir le intelligenze, sarebbe quello che il Presidente s’intendesse con Lei. Di che, per la mia parte, lo pregavo.

Quanto alla pubblicazione dei poveri RicordiGraziadio Isaia Ascoli, Ricordi concernenti la Toponomastica Italiana, in Studj romanzi, 1905., con una sua introduzione, che, a tacer del resto, li scusasse per la loro qualità di cosa confidenziale e improvvisata, la mia principal difficoltà stava nella menzione che io vi faceva, a loro insaputa, dei collaboratori per la parte storica. Ma avvenne che nel frattempo io ne parlassi col PieriSilvio Pieri (1856-1936), col GuarnerioPier Enea Guarnerio (1854-1919) e col SalvioniCarlo Salvioni (1858-1920); e tutti e tre si dichiararono contentissimi d’andar nominati. Non resterebbe, mia pare, se non di sentire il ParodiErnesto Giacomo Parodi (1862-1923). Codesta difficoltà è perciò poco men che dileguata. E per le modificazioni che a Lei paressero opportune (data sempre la mia posizione subordinatissima e anzi, come direzione gerarchica, nulla senz’altro), basterebbe che Ella me le proponesse sulle bozze, e io non le ricuserei di certo.

Da quei RicordiGraziadio Isaia Ascoli, Ricordi concernenti la Toponomastica Italiana, in Studj romanzi, 1905., che pur non contengono alcuna acerba recriminazione contro i nostri antichi avversari, risulta del resto assai chiaramente la stranezza e l’inanità dei loro argomenti. Sotto questo rispetto, la loro pubblicazione, non solo non mi spiacerebbe, ma anzi mi darebbe non poca soddisfazione.

Se però accadrà che una ragion qualunque La distolga dallo stampare i RicordiGraziadio Isaia Ascoli, Ricordi concernenti la Toponomastica Italiana, in Studj romanzi, 1905., io non mancherò al mio dovere di prepararle qualche altra coserella. Mi voglia dire, se non Le spiace, per qual giorno dovrei essere pronto.

E voglia sempre bene al

Suo div.modivotissimo e aff.moaffezionatissimo

AscoliGraziadio Isaia Ascoli (1829-1907)